Continua l’attesa per il Decreto rilancio del governo Conte. Ieri si è svolto il pre consiglio dei ministri per sciogliere gli ultimi nodi. Primo fra tutti le coperture complete per la Cassa integrazione prevista nel Decreto Cura Italia e la definizione delle platee destinatarie dei provvedimenti. A seguire la regolarizzazione dei lavoratori stranieri che incontra il freno del Movimento 5 Stelle.
L’economia italiana da rilanciare
Si attendeva per aprile il nuovo decreto del presidente del Consiglio con le nuove disposizioni in materia economica. Una misura che dovrebbe dare in parte continuità ai provvedimenti previsti nel decreto Cura Italia, e in parte attuazione a nuove norme per il rilancio dell’economia italiana. Molte le categorie che sono state danneggiate dal lockdown e tante le attività che rischiano di non riaprire. Tra i pochi punti fermi c’è l’ecobonus che secondo il decreto rilancio andrà a vantaggio sia delle aziende che delle famiglie.
Decreto rilancio del governo Conte: i nodi da sciogliere
Il nuovo Decreto prevede 250 articoli divisi in salute e sicurezza, sostegno alle imprese e all’economia, misure in favore dei lavoratori, disposizioni per la disabilità e la famiglia, misure fiscali. Nonostante il premier dichiari che la pubblicazione del decreto sia prossima, il lavoro per portarlo a compimento sembra ancora lungo e tortuoso. I nodi da sciogliere sia tecnici che politici sono ancora molti.
- Cassa integrazione: per questo capitolo di spesa si stanno cercando ancora i fondi per completare la copertura
- Turismo: è previsto un bonus vacanza per le famiglie con ISEE fino a 35.000 euro ma resta ancora da stabilire come sostenere i lavoratori stagionali
- I rapporti con gli enti locali: sarà necessario capire le interazioni con le Regioni che finora hanno agito con un ampio margine di autonomia
- Migranti: la regolarizzazione dei migranti che sono impiegati nelle nostre campagne è un punto di divergenza più politico che tecnico
Un Paese in attesa
Gli aiuti previsti dal decreto rilancio dovevano essere approvati lo scorso mese. La ricerca delle coperture ha rallentato i tempi e le divergenze tra i partiti di governo hanno fatto il resto. Intanto i riflessi della crisi economica si fanno sentire in misura sempre più pressante e mentre per lunedì 18 maggio sono previste nuove ripartenze, sono in tanti che già sanno che non potranno rialzare la serranda.