Secondo una nota del Ministro Piantedosi diffusa il 10 dicembre, grazie ai controlli introdotti nelle scorse settimane dal governo, è stato abbattuto il numero delle false richieste. La campagna Ero Straniero esprime dei dubbi su questa analisi, che non sembra rispondere alla realtà. Dai dati diffusi ieri dal ministero relativi alla conclusione della fase di precompilazione delle domande del decreto flussi 2025, infatti, si capisce subito che c’è una enorme riduzione delle domande in totale controtendenza agli anni precedenti: nel 2021 sono state presentate 209.150, nel 2022 una salita a 304.304, nel 2023 un’ulteriore crescita fino a 581.006, nel 2024 il picco con 689.047 domande. Nel 2025 la discesa a 180.022 domande precompilate.
Inversione di tendenza
Ancora più evidente che un’inversione di tendenza ci sia stata se mettiamo in relazione le domande pervenute nei click day con le quote disponibili: finora, le domande pervenute sono molte di più delle quote stabilite nei decreti flussi. Rispetto al decreto flussi del dicembre 2021 e alle quote stabilite per l’anno 2022 le domande pervenute (in totale 209.839), infatti, sono più del triplo delle quote messe a disposizione (69.700). Nel corso del 2023, complessivamente, le domande pervenute in relazione al decreto flussi 2022, sono quasi 6 volte le quote stabilite: 462.422 istanze inviate a fronte di 136.000 posti disponibili. Nel 2024, sono 690.000 le domande presentate nei click day di marzo 2024, a fronte di 151.000 ingressi autorizzati. Per quanto riguarda il 2025, infine, 180.022 su 180.720 quote disponibili.
Decreto flussi: crollo delle domande 2025
Tuttavia, anche alla luce di questi numeri, secondo la campagna, è pretestuoso ritenere che questa riduzione sia dovuta ai controlli voluti dal Governo. “In realtà i controlli sono svolti sulle domande effettivamente precaricate dai datori di lavoro: i dati di ieri si riferiscono, invece, a quanto domande sono precompilate e caricate nel sistema di accesso al click-day dal 1° al 30 novembre. Da quei numeri emerge chiaramente che un gran numero di domande non sono proprio presentate rispetto agli scorsi anni e non che, come sostiene il governo, di quelle presentate, a seguito dei controlli, un gran numero ne siano scartate” spiega Ero Straniero.
Motivazioni
“Qual è il vero motivo di questa riduzione? Siamo sicuri che la riduzione delle domande sia una buona notizia? o è l’ulteriore evidenza del fallimento del decreto flussi in atto?”
L’ipotesi della Campagna, anche alla luce delle testimonianze raccolte da patronati, associazioni di categoria, singoli e famiglie, è che le domande siano diminuite perché molti datori di lavoro, che avrebbero voluto assumere, non sono riusciti a presentare le richieste.
Lentezza burocratica
“Dopo le modifiche al decreto flussi la procedura è diventata estremamente onerosa in termini burocratici, rispetto alla durata del procedimento e ai nuovi requisiti per i datori di lavoro. Inoltre, i datori sono costretti a precaricare le domande in poche settimane e con scarsissimo preavviso. Molti hanno quindi desistito. Il rischio, altissimo, è che datori di lavoro e le famiglie, in particolare, decidano di non ricorrere a questo meccanismo per assumere lavoratrici e lavoratori, lasciando così spazio ulteriore al lavoro nero e alla precarietà” concludono da Ero Straniero.
La Campagna Ero Straniero è promossa da A Buon Diritto, ActionAid, ASGI, Federazione Chiese Evangeliche Italiane, Oxfam, Arci, CNCA, CILD, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”.
Foto di Mohamed Hassan da Pixabay