Il Sindaco ritorna ad affermare la necesità che nell’immediato ci sia la disponibilità delle altre regioni ad accogliere parte dei rifiuti napoletani mentre si mettono a punto le linee del processo basato sulla differenziatra che porterà la città capoluogo ad essere autosufficiente in tema di smaltimento e riciclo. Richiamo severo al presidente Caldoro a proseguire nell’azione intrapresa con l’ordinanza che permetteva lo smaltimento temporaneo in siti delle altre province della regione Campania
“La nettezza di Napoli non può essere risolta dal Comune. L’unico modo per eliminarla éche la solidarietà delle Regioni si traduca in atti concreti, altrimenti parliamo di aria fritta”. Così il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, risponde al presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro, che aveva chiesto di accelerare sulla apertura delle discariche. “E’ inutile parlare di discariche – aggiunge De Magistris – sono questioni che riguardano il futuro. In questo momento è necessario che la solidarietà espressa finora sostanzialmente a parole da quasi tutti diventi effettiva”. Il sindaco ricorda che, fino a questo momento, solo Liguria, Toscana ed Emilia Romagna hanno accettato di accogliere i rifiuti di Napoli. “Si tratta – precisa – solo di 400-500 tonnellate, che non risolverebbero comunque il problema. Per questo motivo, insieme con il presidente Caldoro, stiamo chiedendo di aumentare la disponibilità a mille tonnellate. In questo momento si svuoterebbero gli Stir e si ripulirebbero le città “. De Magistris ricorda poi che è scaduta l’ordinanza con la quale il presidente della Regione consentiva l’invio dei rifiuti di Napoli nelle province di Avellino, Benevento e Caserta. “Caldoro deve riproporla – taglia corto il sindaco – non c’è bisogno di un tecnico ambientale per capire che la situazione è peggiorata rispetto alla scorsa settimana. Se in quel caso c’erano i presupposti, oggi sono raddoppiati per due motivi: la giacenza è aumentata e il Tar, nel frattempo, ha legittimato una ordinanza di questo tipo”. Il sindaco si augura quindi che Caldoro “riproponga l’ordinanza subito” e ribadisce che, nel frattempo, il Comune “va avanti con il suo piano di autonomia, che porterà frutti nei prossimi giorni”.