Fondata nel 1926, Società Sportiva Calcio Napoli, meglio nota come Napoli, è da sempre una delle squadre calcistiche italiane con la tifoseria più affezionata. La storia del club è caratterizzata principalmente dalla gestione di due storici presidenti, l’ingegner Corrado Ferlaino (dal 1969 al 2000, con brevi intervalli) e Aurelio De Laurentiis (dal 2004 ad oggi). Ma sotto la guida di quale dei due la squadra gode di una migliore reputazione, tra giocatori, tifoserie e squadre avversarie?
A dare una risposta a questa domanda ci pensano Davide Ippolito e Joe Casini, fondatori di Reputation Rating, l’unico sistema che, attraverso un complesso algoritmo, pesa e misura le dimensioni della reputazione attraverso 10 asset strategici, certificando le fonti attraverso la tecnologia blockchain. Le dimensioni della reputazione sono molteplici, quindi il punto dal quale sono partiti è stata la domanda “Reputazione rispetto a cosa o nei confronti di chi?”.
L’analisi sembra tendere in favore dell’attuale Presidente del Napoli De Laurentiis, che supera l’ingegnere in 8 punti su 10, nonostante quest’ultimo portò la squadra a vincere 2 scudetti, una Coppa Uefa e una Coppa Italia. Il Napoli di Ferlaino risulta essere in vantaggio solo nella finestra degli stakeholder (reputazione nei confronti di chi) per Istituzioni e Finanziatori. I due punti si riferiscono in particolare al peso dell’epoca in Lega del Napoli, dovuto anche ai dirigenti Allodi e Moggi e alla forte esposizione bancaria dell’epoca. Purtroppo, però, il club poi precipitò nel baratro del fallimento.
Il Napoli di De Laurentiis gode di una ottima reputazione finanziaria, solida e affidabile, gioca costantemente ad alti livelli, è ritenuto un ottimo posto di lavoro da chi ci collabora, ha un’ottima capacità di innovazione ed è dedito ad attività di Corporate Social Responsability. Questo vuol dire che la sua reputazione è solida sia verso l’esterno, sia verso l’interno. Per raggiungere riuscire a migliorare ulteriormente la propria reputazione, valorizzando i propri punti di forza, la società dovrebbe avviare specifiche attività di monitoraggio e implementazioni, così da essere in grado di valutare il proprio operato in ogni circostanza.
“Negli ultimi 50 mesi ho avuto l’occasione di girare molto tra Stati Uniti, Cina ed Europa, ed il Brand Napoli è incredibilmente forte, mi ha sorpreso ritrovarlo in situazioni inaspettate. – Ha dichiarato Davide Ippolito – Siamo, ormai, prossimi alla quinta rivoluzione industriale, quella della Reputazione appunto, che sarà il principale item del prossimo millennio, e tutti devono imparare a gestirla, poiché ad essa è collegato il proprio valore economico.”
Tra i massimi esperti in materia, Ippolito ha deciso di spiegare alcuni strumenti per imparare a valutare e gestire la reputazione nel libro “Reputazione Capitale del terzo millennio”, edito da Mediolanum e distribuito da Mondadori, una sorta di guida su un tema destinato a complicarsi sempre di più.
“Riuscire ad avere accesso a un’informazione chiara, autorevole e ben strutturata è indispensabile. – Ha aggiunto Joe Casini – La Reputazione è il capitale intangibile del terzo millennio, nel mercato borsistico gli asset legati alla reputazione valgono oltre 20 miliardi di dollari. Questo è sempre più chiaro a tutte le organizzazioni che ogni giorno comprendono sempre più quanto sia importante investire su questo.”