De Laurentiis Napoli è quasi diventato un concetto. Indissolubilità eppure scintille continue che denunciano tutte le difficoltà che incontra chi in questa città vuole realizzare qualcosa. Un rapporto di odio-amore che è difficile da essere interpretato da chi non vive la realtà cittadina ogni santo giorno.
Che il Napoli sia molto di più che una squadra di calcio, una fede, un tutt’uno totalizzante con il quale si vive e si convive ogni minuto della giornata è già difficile raccontarlo a chi napoletano non è. Che il rapporto di ogni napoletano con la propria città sia così simbiotico da renderlo obnubilato di qualsiasi ragione è cosa risaputa da tutti; ma che un intero consiglio comunale si picchi per le dichiarazioni del presidente è cosa assai “poco comune”.
De Laurentiis Napoli una storia da scrivere
Ecco le frasi con cui il presidente è andato all’attacco:
“Se lo juventino Gaetano (il sindaco Manfredi, ndr) uscirà fuori dal legame col consiglio comunale e riuscirà a vendermi lo stadio Maradona, prometto che in un anno lo renderò il piu’ bello d’Italia. Se invece i consiglieri comunali odiano il Napoli e sono contro la maggioranza dei napoletani ho un’altra idea, vado a Caserta o a Pompei”.
Aurelio De Laurentiis (ansa n.d.r)
Ecco la risposta del consiglio comunale:
“Sono inopportune e fuori luogo le dichiarazioni del presidente che, in modo scomposto, in diretta televisiva europea, ha attaccato il sindaco di Napoli e i consiglieri comunali. Il tema del destino dello stadio sta a cuore all’amministrazione comunale e non può essere terreno di scontro tra il presidente del Napoli e le istituzioni cittadine per fini meramente economici”
(ansa n.d.r)
La querelle è tutta in divenire e giorno dopo giorno si arricchisce di sempre nuove e piccate dichiarazioni che sembrano solo voler inasprire i rapporti sempre più. Le dichiarazioni di Aurelio De Laurentis sono state certo al vetriolo ma sembra proprio che a nessuno interessi trattare quanto piuttosto lanciarsi accuse sempre più cariche.
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