Inaugurata il 4 dicembre a Palazzo Zevallos, la mostra-dossier, “David e Caravaggio. La crudeltà della natura, il profumo dell’ideale”, rimarrà aperta al pubblico fino al 19 aprile 2020.
La presenza alle Gallerie d’Italia di Napoli, nella raffinata Sala degli Stucchi, del Martirio di sant’Orsola di Caravaggio – documentato come l’ultimo, drammatico dipinto eseguito dall’artista– fornisce spesso l’occasione per creare approfondimenti ed eventi espositivi su temi legati al grande maestro lombardo, alla sua opera, alla sua fortuna.
In particolare, la mostra-dossier David e Caravaggio, prende spunto dalla presenza nella basilica reale pontificia di San Francesco di Paola a Napoli di una copia molto fedele di uno dei maggiori capolavori di Caravaggio, la Deposizione nel sepolcro, oggi conservata ai Musei Vaticani, ma in origine nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma.
Questa copia di grande qualità era stata eseguita nel 1824 dal pittore napoletano Tommaso De Vivo quando l’originale, requisito per entrare a far parte delle prestigiose collezioni del Musée Napoléon, era rientrato a Roma e trasferito nelle raccolte vaticane.
Queste sono le premesse che hanno portato gli ideatori, a voler ripercorrere la fortuna di questo capolavoro in un momento in cui Michelangelo Merisi, pur non godendo di considerazione da parte della storiografia artistica e della critica, catturava invece l’attenzione dei pittori francesi, che in età neoclassica soggiornavano a Roma per un periodo di formazione. Tra questi ha avuto un peso decisivo Jacques-Louis David, nelle cui opere ritroviamo diversi e precisi richiami a quelle di Caravaggio.
Il fulcro di questa mostra è dunque il suggestivo confronto tra la Deposizione nel sepolcro e La morte di Marat che rievoca questo momento affascinante e meno noto della fortuna di Caravaggio.
Non essendo possibile esporre i due inamovibili capolavori originali, si è pensato di collocare vicino alla copia napoletana della Deposizione, restaurata per l’occasione, una delle quattro repliche della Morte di Marat eseguite dagli allievi del maestro francese nell’atelier e sotto la sua direzione. In particolare si tratta del bellissimo dipinto conservato al Musée des Beaux-Art di Reims.
Il percorso della mostra è arricchito da alcuni capolavori del grande protagonista del Neoclassicismo – come La Buona Ventura e Morte di Seneca – e da volumi dei primi decenni dell’Ottocento dedicati alle raccolte vaticane, in cui notevole risalto è dato alla Deposizione di Caravaggio.
Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano – Via Toledo 185 – Napoli
Dal 5 dicembre 2019 al 19 aprile 2020 – dal martedì al venerdì ore 10:00 – 19:00
e sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00 – chiuso il lunedì.