Tra pochi giorni si celebra la Giornata mondiale del diabete. Nel mondo ne sono affette quattrocentoquindici milioni di persone ma nel 2040, con gli attuali tassi di natalità, potrebbero diventare seicentoquarantadue milioni. In Italia colpisce 3,3 milioni di persone, pari al 5,5%, cui va aggiunto un altro milione di cittadini che ignorano di avere già la malattia.
Secondo la ricerca del Global Burden of Disease 2015 Study sulle cause di mortalità legate a duecentequarantanove malattie in centonovantacinque Paesi, è emerso infatti che il diabete è causa nel mondo di oltre 1.5 milioni di morti, con un incremento del 32% nell’ultimo decennio fra il 2002 ed il 2015. Lo ricorda la Società italiana di diabetologia (Sid) che spiega come il diabete mellito è uno dei principali problemi sanitari su scala mondiale, per dimensione del problema, diffusione a tutte le fasce d’età, la gravità delle complicanze associate alla malattia ed i costi dei ricoveri.
Per questo la lotta al diabete è una delle tre emergenze sanitarie identificate dall’Onu e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), insieme alla malaria e alla tubercolosi, unica delle tre a essere malattia non trasmissibile. Tutto ciò ha un pesante impatto anche sui bilanci economici dei sistemi sanitari nazionali.