La crisi morde e la povertà impera, il vento di miseria che ha attanagliato vecchio e nuovo continente non accenna a diminuire e i governi, al di là delle preoccupazioni circa i bilanci e i possibili fallimenti, dovrebbero cominciare a considerare maggiormente il lato umano di questa crisi e mettere in atto provvedimenti legislativi che, invece di guardare allo spurio rigore economico, siano sia un aiuto pratico alla popolazione ma anche un momento per un nuovo sviluppo sociale.
Oggi, in ogni Stato, migliaia e migliaia di persone sono costrette a vivere di elemosine e a mangiare alle mense offerte da associazioni di volontariato o dalle confessioni religiose.
Dalla Slovacchia viene lanciata, a tal proposito, un’idea che ha del clamoroso per la portata innovativa nella lotta alla povertà; è in discussione in Parlamento un emendamento alla legge relativa alle imposte sul reddito che incentiverebbe i dettaglianti alimentari a donare ai bisognosi il cibo sotto scadenza.
In Slovacchia da tempo agli operatori del settore alimentare è consentito donare i prodotti al Banco Alimentare della Slovacchia che distribuisce le derrate agli enti di beneficenza ma senza agevolazioni. Nel paese dell’est europeo l’equivalente della nostra IVA è al 20% anche sulle derrate alimentari, ecco perchè è stata molto ben accolta dai negozianti e dalle grandi catene di distribuzione alimentare questa iniziativa legislativa che sgrava quest’imposta per quei cibi donati alle associazioni benefiche
Questo permetterebbe di non sprecare inutilmente del cibo prezioso, e allo stesso tempo consentirebbe ai cittadini in difficoltà di ricevere un contributo importante per andare avanti.
Un’iniziativa simile sarebbe auspicabile in ogni Paese e tutti dovrebbero prendere esempio dalla Slovacchia per un’iniziativa che coniuga interessi economici e sociale che per una volta non si contrappongono.