Continua la crescita a due cifre dei finanziamenti ministeriali per le attività di ricerca corrente svolte dall’Istituto Tumori della Romagna (IRST). Segno indiscutibile che l’impegno dei professionisti dell’Istituto nello studio e della cura dei tumori, durante il brevissimo lasso di tempo che spazia dal 2012 – anno di riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) – ad oggi, si sta sempre più distinguendo nel panorama dei maggiori centri nazionali per qualità e valore. La ricerca corrente riguarda, infatti, le attività scientifiche volte a sviluppare nel tempo le conoscenze fondamentali in settori specifici della biomedicina e della sanità pubblica.
In particolare, quanto riconosciuto dal Ministero della Salute a IRST IRCCS quest’anno è di quasi 1,7 milioni di euro, il 30% circa in più rispetto al 2014 (1,2 milioni); cifra, a sua volta, in crescita nettissima rispetto ai 900mila euro attribuiti nel 2013. Un dato che assume ulteriore luce positiva considerando i finanziamenti disponibili in generale, rimasti stabili nel triennio scorso (154 milioni nel 2013, 156,6 nel 2014, 161,8 quest’anno), la crescita degli Irccs titolati a ricevere i finanziamenti (dai 46 del 2013 ai 49 del 2015, di cui 12 in campo oncologico) e le dimensioni molto maggiori di altri IRCCS, tra cui spiccano San Raffaele Milano, Ospedale Maggiore Bologna, Policlinico San Matteo Pavia, Istituto Tumori Nazionale e IEO di Milano.
Analizzando la rendicontazione ministeriale sulla Ricerca Corrente 2015, stilata tenuto conto dei criteri di ripartizione dei finanziamenti che riguardano, nello specifico, le aree di produzione scientifica, la capacità di attrarre risorse, l’attività assistenziale e la capacità di operare in rete, a IRST sono riconosciute ottime prestazioni nella performance globale legata ai percorsi di cura dei pazienti dove IRST si attesta saldamente nel gruppo che copre il 50% dell’intero parametro (15°, ovvero prima realtà di piccole dimensioni inferiori rispetto a centri di riferimento quali San Raffaele Milano, Bambino Gesù o Regina Elena Roma).
Inoltre, il Ministero riporta che IRST possiede il secondo più alto indice di case mix ovvero quell’indicatore che consente di confrontare in modo standardizzato, tra strutture differenti, la complessità della casistica di pazienti. Valore che testimonia la preparazione dell’Istituto nell’affrontare diverse problematiche cliniche di elevata complessità.
Di notevole risalto sono, inoltre, le prestazioni nel reperimento di altri finanziamenti diversi da quelli del Ministero della salute, sia pubblici sia da privati. Di buon livello sopratutto la capacità di lavorare in rete, confermando quindi un’alta attrattività di pazienti non residenti in Romagna (circa il 27%) ma anche a testimonianza e riconoscimento dell’obiettivo perseguito da IRST di un approccio alla gestione del paziente oncologico in tutte le sue fasi (diagnosi precoce, terapia, fine vita) in un ambito territoriale definito quale la Romagna.
Tra i risultati di maggiore soddisfazione, dal punto di vista scientifico, si sottolinea un elevato indice della qualità scientifica delle pubblicazioni (Citation index medio pesato pari a 2,7 punti su una media complessiva di 2,4) che vengono appunto citate da altri ricercatori, a livello mondiale, nelle proprie pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.
Da sottolineare, infine, la vincita del bando europeo Transcan-2 che finanzierà con quasi 890mila euro un progetto IRST sul melanoma, cui l’Istituto avrà ruolo di capofila tra quattro differenti gruppi europei. Il prestigioso finanziamento premia così un’attività importante dell’IRST che si afferma come punto di riferimento sul panorama nazionale e internazionale.
Le Direzioni generale e scientifica IRST esprimono quindi grande soddisfazione per questo risultato che premia l’impegno dei clinici e dei ricercatori i quali, insieme, hanno costruito un modello di lavoro interprofessionale e interdisciplinare i cui primi esiti appaiono in tutta evidenza.