Non c’è due senza tre. Dopo il grande successo delle ultime due edizioni (in Monferrato e a Bassano del Grappa), Golosaria, rassegna ideata dal giornalista Paolo Massobrio, fa ritorno a Milano per la sua undicesima kermesse, che si preannuncia come la più bella e ricca di sempre. L’anno zero del nuovo decennio di Golosaria, in programma negli spazi del MiCo – Fieramilanocity (zona Amendola Fiera – MM Lilla fermata Portello) si presenterà con una veste completamente rinnovata e colma di spunti, a cominciare dal concept: quella del 2016 sarà infatti un’edizione-guida da sfogliare con gusto e avrà come tema “Dal cibo, le civiltà”.
Trecento artigiani del gusto selezionati dal best seller il Golosario saranno raccolti in isole merceologiche che permetteranno di approfondire il concetto di cibo come fattore di civiltà. Spazio quindi alla civiltà del latte e dei formaggi, della norcineria, della carne, della panificazione, del pesce, dei dolci e lievitati, delle paste e dei cereali, degli olii, del cioccolato, dell’acqua, dei distillati e delle birre artigianali, oltre alla grande civiltà del vino, che vanterà la presenza di 100 cantine d’eccellenza. Ampio spazio sarà poi dedicato alle Cucine di Strada, interpretate in maniera alternativa e suddivise in aree che offriranno un viaggio attraverso le espressioni più sfiziose delle cucine regionali e ai partner storici di Golosaria, veri alfieri del made in Italy che porteranno in rassegna le proprie novità. Ma l’appuntamento con il gusto, grazie a un programma completo e strutturato di oltre 80 eventi tra incontri, laboratori, show cooking e wine tasting, sarà anche l’occasione per snocciolare tematiche di grande attualità e lanciare una serie di provocazioni:
L’Italia non esiste
O meglio, non esiste una cucina italiana, non c’è solo una dieta mediterranea: ci sono le Italie dei territori, che contribuiscono a rendere il Paese leader nella distinzione qualitativa.
La Comunicazione della specificità italiana
L’autoconsapevolezza e le nuove modalità per uscire dai confini.
L’innovazione che è contaminazione
L’incontro con altre culture e un focus specifico sul Giappone, mediante la presentazione di nuovi concept di somministrazione.