Terapia eco-compatibile: dal carapace dei crostacei ricavate le protesi per curare le lesioni nervose. Poi l’organismo le riassorbe. Il guscio dei crostacei è preziosissimo per il genere umano
Dunque mini-protesi artificiali al chitosano saranno disponibili a fine anno. Il polisaccaride, ricavato dal carapace dei crostacei, sarà utilizzabile nella cura delle lesioni nervose. Si tratta di una terapia del tutto naturale quanto eco-compatibile, già impiegata da sei mesi in Europa.
La loro realizzazione deriva dalla rigenerazione degli scarti della pesca di crostacei, come granchi o gamberetti. Si calcola che sulle oltre 200’000 lesioni all’anno provocate in Europa da incidenti sul lavoro, sulla strada o in casa, circa il 5-10%, pari a 10-20’000 casi, potrebbe beneficiare di tali protesi.
Queste ultime permettono un recupero funzionale dei nervi lesionati paragonabile a quello degli innesti autotrapiantati. Questi mini-apparecchi, sostitutivi, simili a tubicini sono del tutto assorbibili dall’organismo in sei mesi o un anno, senza alcun tipo di controindicazione o rischio di rigetto.
Al momento ogni protesi è in grado di coprire una lesione fino a tre centimetri ma la ricerca si è orientata a chiudere lesioni fino a sei centimetri.