I minorenni sono sempre più coinvolti nelle migrazioni. Tra il 2014 e il 2024 sono arrivati in Italia, da soli, via mare, 127.662 minori stranieri non accompagnati (MSNA), prevalentemente adolescenti e preadolescenti, ma in alcuni casi anche bambini, con una media di 11.600 arrivi l’anno.
Se allarghiamo lo sguardo a 6 Paesi tra i principali punti di ingresso nell’UE – Grecia, Italia, Bulgaria, Spagna, Cipro e Malta – si stima che nel 2023, 55.700 minori siano entrati da soli o con le proprie famiglie. Il 64%, ben 35.500, erano non accompagnati o separati, di cui la metà, 18.820, arrivati via mare solo in Italia, dato in calo nel 2024, a quasi 7.900.
In Italia l’Organizzazione lancia la quarta edizione del rapporto “Nascosti in Piena Vista”, che quest’anno si concentra sul compimento dei 18 anni e sul passaggio alla vita adulta, evidenziando come questo momento rappresenti una soglia critica e spesso traumatica nella vita dei minori stranieri non accompagnati, i cui percorsi di crescita in Italia rischiano di interrompersi bruscamente.
Minori non accompagnati presenti nel sistema di accoglienza: la fotografia
In Italia sono presenti nel sistema di accoglienza e protezione 19.215 minori stranieri non accompagnati. Oltre il 75% ha tra i 16 (23,75%) e i 17 anni (52,15%), il 13,66% tra 7 e 14 anni e solo l’1,65% è nella fascia 0-6 anni. La Sicilia, ancora una volta, è la regione con la maggiore incidenza di minori stranieri soli (4.555 minori presenti al 31 ottobre 2024, pari al 24,78% del totale). Sul territorio nazionale la maggioranza netta è di sesso maschile (87,70%), mentre le bambine e ragazze rappresentano il 12,30%, un’incidenza sul totale dei minori in continuità con gli anni passati. Tra le nazionalità più rappresentate ci sono l’egiziana (3.849), l’ucraina (3.631), la gambiana (2.224), la tunisina (1.973), la guineana (1.515).
Le sliding doors: accertamento dell’età, accoglienza, apertura della tutela e rilascio del permesso di soggiorno
La legge 47 del 2017 fissa i pilastri di una buona accoglienza, ma purtroppo non sempre è rispettata. Il primo elemento cruciale riguarda l’accertamento dell’età: il rischio di essere identificati come adulti implica, infatti, diverse criticità, tra cui il possibile inserimento nella cosiddetta “procedura accelerata”, che si svolge direttamente in frontiera per chi viene da Paesi considerati sicuri, per il riconoscimento della protezione internazionale.
L’apertura della tutela e il primo rilascio del permesso di soggiorno sono i due passaggi fondamentali per avviare il percorso di inclusione di un minore straniero non accompagnato, ma le lungaggini burocratiche nella gestione dei documenti spesso ostacolano e compromettono l’intero processo.
Nel 2022, i tutori volontari iscritti negli elenchi istituiti presso i tribunali per i minorenni erano solo 3.783, nonostante l’aumento di quasi il 10% rispetto alla precedente rilevazione, con grandi differenze a livello territoriale. In testa spiccano Torino e Roma con, rispettivamente, 504 e 440 tutori. Al 31 dicembre 2022 risultavano ancora in corso 6.991 abbinamenti effettuati dai tribunali per i minorenni tra tutori volontari e minori stranieri non accompagnati
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