Domenica 21 ottobre ore 18.00 al Tin (Teatro Instabile Napoli, vico Fico Purgatorio ad Arco, 38) ci sarà una performance artistica dal titolo “da Napoli a… NAPOLI” tratta dai libri su Napoli di Marco Perillo e da episodi tratti dalla storia della città. L’evento segna l’inizio della collaborazione tra il teatro Tin, gestito artisticamente da Giancarlo del Grosso, e l’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro.
Lo spettacolo è a cura dell’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro con gli scrittori Marco Perillo e Martin Rua e la giornalista ed attrice Roberta D’Agostino. Saranno messi in scena stralci di “101 perché sulla storia di Napoli che non puoi non sapere”, di “Misteri e segreti dei quartieri di Napoli. Itinerari per scoprire nuovi scorci, leggende, aneddoti e tradizioni” e alcuni pezzi in esclusiva del nuovo libro di Marco Perillo.
La città di Napoli è avvolta da mille segreti, tra miti e magie si sviluppa la storia di una delle città più misteriose d’Europa; amata fin dai tempi antichi per la sua conformazione, per il suo spirito battagliero e per le bellezze artistiche ed architettoniche.
L’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro intende raccontare le storie di Napoli partendo dai fatti della rivoluzione partenopea del 1799 e dalle pagine dei libri del giornalista e scrittore Marco Perillo.
In uno dei luoghi più suggestivi della città, il Tin – Teatro Instabile che nasce nelle segrete di palazzo Spinelli, conosciuto nel mondo per la sua pianta circolare che tanto ricorda i teatri inglesi, si terrà una performance artistica che vedrà coinvolti gli attori dell’Accademia, la giornalista ed attrice Roberta D’Agostino, gli scrittori Martin Rua e Marco Perillo.
“Nell’anno 2018-19 – dice Sallustro – abbiamo programmato un’intensa attività all’interno del Tin; riprenderemo, infatti, due spettacoli che portano la firma di Michele “La cantata dei pastori” e “Mater camorra” e faremo stage e workshop con artisti nazionali per portare avanti l’idea del teatro che aveva Michele che, in un’epoca come la nostra dove l’appiattimento culturale la fa da padrone, risulta essere l’unica via veramente artistica da seguire. Lavorare, lavorare, lavorare per il teatro e per l’arte”.
In un continuum storico dalle origini ad oggi, gli attori accompagneranno il pubblico in un percorso che si snoda dal vico Fico, famoso anche per la presenza della celebre scultura del Pulcinella di Lello Esposito, fortemente voluta proprio da Del Grosso che intendeva trasformare quel vicolo in un luogo d’arte, fino al teatro.