Mentre si prepara la notte di Halloween, durante la quale la Luna è costante fonte di ispirazione per l’antica festività di origine celtica, Science pubblica un nuovo articolo dedicato proprio al nostro satellite.
Lo studio, coordinato dall’Università della California, mette in dubbio la teoria prevalente sulla formazione lunare, evidenziandone alcune incongruenze.
Secondo la maggioranza degli scienziati, circa 4.6 miliardi di anni fa l’allora giovanissima Terra fu colpita con estrema violenza da un corpo celeste delle dimensioni di Marte.
Questo urto generò talmente tanto materiale da permettere la formazione della Luna, che presenta per questo unacomposizione in gran parte simile a quella terrestre. Ecco in sintesi la teoria dell’impatto gigante, che mette d’accordo quasi l’intera comunità scientifica sull’origine del nostro satellite.
L’antico scontro avrebbe determinato il momento angolare del sistema Terra-Luna, dando così alla giovane Terra un giorno della durata di circa cinque ore. Nel corso dei millenni, la Luna si sarebbe allontanata progressivamente dal nostro pianeta, e di conseguenza la rotazione della Terra sarebbe rallentata fino alle attuali ventiquattr’ore.
Gli astronomi hanno identificato questa dinamica studiando l’orbita attuale della Luna e calcolando l’alterazione del momento angolare del sistema Terra-Luna determinata dalle forze di marea di entrambi i corpi celesti.
Ed è proprio da qui che parte il nuovo studio dell’Università della California. Calcoli alla mano, gli scienziati hanno ripercorso tutte le tappe della teoria dell’impatto, trovando una grande incongruenza.
Se la Luna si fosse formata dal materiale proveniente dallo scontro di un corpo celeste con la Terra, afferma l’articolo suScience, allora il nostro satellite dovrebbe essere in orbita attorno al piano equatoriale terrestre.
E invece l’orbita lunare è inclinata di circa cinque gradi rispetto all’equatore: questo significa che una quantità di energiamaggiore di quella prevista deve averla generata.
Per superare questa contraddizione, gli astronomi propongono quindi una teoria alternativa. C’è stato sì un impatto, ma non dopo la nascita del nostro pianeta: secondo il nuovo modello, un’unica grande esplosione avrebbe generato Terra e Luna. Contemporaneamente.
Questo maxi scontro, più energetico rispetto a quello dell’ipotesi prevalente, avrebbe fatto in modo che sia la Terra che la Luna si condensassero a partire dallo stesso materiale. Il che, secondo gli autori dello studio, spiegherebbe anche meglio la grande somiglianza tra la composizione chimica dei due corpi celesti.
Sarah Stewart, docente di scienze terrestri e planetarie all’Università della California e leader dello studio, descrive la nuova teoria come una spiegazione elegante dell’orbita lunare e della sua composizione. “Il tutto basato su un singolo, gigante impatto iniziale – commenta – che ha determinato l’intera sequenza successiva di eventi”.