Si inaugura presso il MEB Museo Ebraico di Bologna, via Valdonica 1/5 la mostra “Da Cielo a Terra” con opere di Vanni Cuoghi
La parola “ghetto” compie cinquecento anni ed è nata a Venezia proprio nel 1516.
Su un fazzoletto di terra, già contaminato da scorie della lavorazione dei metalli, si insedia la comunità Ebraica a cui la Serenissima concede l’isola.
Qui, come in ogni ghetto ebraico, ci si accorge di come gli spazi siano colmi di storie, leggende, superstizioni e immaginazioni, tanto da impregnarne ogni singola parete.
Scrive Vanni Cuoghi: “Questa densità sentimentale mi ha portato a immaginare che qui abbiano vissuto tutti gli Ebrei del mondo e di tutte le epoche e questo ha generato delle amplificazioni narrative… Hoimmaginato che ogni ghetto fosse un’isola vista dell’alto. Nelle vie si sono succedute e intrecciate, nel corso dei secoli, le storie di un popolo: a Bologna Achille Bocchi e il Vignola si consultano con un rabbino per l’iscrizione da apporre in facciata e Corto Maltese si aggira, in una notte d’estate,nel cimitero scomparso di via Borgolocchi. A Ferrara è ambientato, con un frame del film, il mio omaggio al Giardino dei Finzi- Contini, mentre, di Roma, ho voluto rappresentare il mercato del pesce che si teneva nel Portico D’Ottavia.”
La mostra comprende una quarantina di diorami realizzati in carta e dipinti ad acquerello e due libri d’artista.
Uno di questi rappresenta la condanna al rogo di 25 Ebrei nel 1556 ad Ancona , mentre il secondo rappresenta la triste storia del caso Mortara , le cui vicende si svolsero prima dell’ unità d’Italia e che saranno raccontate nel film di Steven Spielberg The Kidnapping of Edgardo Mortara, le cui riprese inizieranno nel 2017. Il film è tratto dal libro di David Kertzer “Prigioniero del Papa re” (Rizzoli)
La mostra è la prosecuzione ideale di quella tenutasi a Milano, nel dicembre 2015, presso la Galleria di Giuseppe Pero: “Da Terra a Cielo“.
Lo scambio dell’ordine delle parole, nel titolo, è riferito allo sguardo dall’alto con cui vengono rappresentate, in modo schematico, le planimetrie dei principali ghetti ebraici italiani.