Il termine Curvy di origine inglese è entrato comunemente nel nostro linguaggio da molti anni. Utilizzato per indicare donne con forme fisiche morbide, in realtà assume un significato più profondo, perfettamente in linea con i tempi attuali.
Curvy infatti è una donna che sta suo agio con il proprio corpo ed ha voglia di essere semplicemente sè stessa.
Lontane dai canoni di bellezza spesso irraggiungibili nella realtà, le donne curvy hanno sdoganato il concetto di perfezione. Un corpo che si avvicina ai parametri fisici che oggi rappresentano un “corpo perfetto”, sono spesso distanti dalla maggior parte delle donne e non rappresentano la realtà delle cose. I parametri fisici a cui si ambisce, non appartengono a donne che stanno benissimo in taglie dalla 46 in sù, mostrando a pieno la loro femminilità.
L’essere curvy ha aiutato e supportato il cambiamento che era in atto da un pò di anni. Ha dato forza alle donne di ribellarsi a qualcosa che nella realtà non esiste. Una “perfezione” lontana dai reali parametri femminili più diffusi, ma vicina ad esigenze di marketing e di comunicazione.
Il concetto di curvy che sostiene da sempre una bellezza con qualche kilo in più, ha dato alle donne il coraggio di portare avanti la propria individualità. Dando valore alle differenze, evitando omologazioni, scindendo il concetto di femminilità desiderata dalla femminilità reale.
La femminilità desiderata è quella che assolve alle volontà della società, delle costrizioni, delle omologazioni. La femminilità reale è quella coerente con un modello di bellezza concreto, diversificato, originale, imperfetto.
Il concetto di bellezza è legato al concetto di femminilità e alla paura di non essere all’altezza e di perderla da un momento all’altro. A questo si lega anche il concetto di body shaming che umilia, offende e da cui è importante sapersi difendere.
Le modelle curvy più famose ed oggi richiestissime, che hanno accelerato questo percorso di cambiamento e che rappresentano il vero concetto di bellezza curvy sono:
Ashely Graham modella di 30 anni americana , una delle prime ad aver calcato le passerelle con la sua giunonica fisicità.
Candice Huffine anche lei americana 36 anni ha posato per il calendario Pirelli, considerato luogo sacro della bellezza al femminile.
Modelle famosissime conosciute a livello internazionale e molto richieste da pubblicitari e stilisti, dimostrano quanto la bellezza non viva di regole estetiche preimpostate, ma si nutra della particolarità. Che sia una 46 o una 40 il concetto di sensualità, bellezza ed eleganza non cambia.
Se si pensa a bellezze anni 60′ come la nostra iconica Sofia Loren, l’affascinante Silvana Mangano i canoni di bellezza erano lontani da quelli di oggi. Oggi richiedono parametri fisici con forme meno abbondanti. Eppure loro hanno rappresentato nel tempo, e lo sono tutt’ora, l’emblema di bellezza e fascino della donna mediterranea.
Stessa cosa le formose pin up degli anni ’50, bellezze lontane dalle donne skinny degli anni 2000, dove le modelle di riferimento alla Kate Moss, oggi ancora icona della moda, erano all’apice del successo.
La rincorsa spasmodica a trattamenti estetici e diete eccessive, sono un segnale della mancanza di accettazione del proprio corpo. L’eliminazione dell’imperfezione talvolta rassicura.
Il concetto di bellezza e perfezione relativamente al corpo femminile, riguarda l’esigenza di mantenere standard molto elevati anche in un età più matura. In cui alle donne, meno che agli uomini, è concesso di invecchiare. L’invecchiamento di un uomo talvolta è visto come sinonimo di fascino, mentre una donna che invecchia, per le logiche comuni, deve correre ai ripari.
Il cambiamento verso un concetto di bellezza meno perfetto si vede anche e soprattutto nella comunicazione. Il mondo delle pubblicità, della moda e del marketing oggi si rivolge a target femminili più comuni . Non promuove più la perfezione del corpo, ma sostiene la liberta di essere se stessi. Molto noto è stato il caso di Armine Haratyunyan modella armena di 23 anni, volto della campagna pubblicitaria di Gucci nel 2020. Con un volto indubbiamente diverso da quelli scelti fino ad ora, ma bella proprio per la sua imperfezione. Eppure è stata vittima di body shaming perchè certe scelte sono ancora coraggiose e fanno scalpore.
Marchi di prodotti per la cura del corpo ed iconici marchi di intimo, oggi inseriscono nelle loro pubblicità corpi rotondi e morbidi. Promuovendo le diversità , celebrando le differenze.
Anche nella moda un cambiamento graduale si evince, grazie all’interesse verso una fisicità più abbondante. La donna curvy può concedersi colore e aderenza, alternando abiti più morbidi a forme più definite. Può concedersi stile, eleganza, brio e femminilità.