Il nostro viaggio nel mondo della musica continua anche oggi. Su Sommessamente, il podcast di Cinque Colonne Magazine, conosceremo i Le Jardin de Bruits. Con loro parleremo soprattutto del loro ultimo album dal titolo “Cuore di Cane“.
Il titolo dell’album è un chiaro riferimento alla famosa opera letteraria di Michail Bulgakov. Un breve romanzo fantascientifico-satirico che narra la storia della trasformazione chirurgica di un cane in un uomo con il chiaro intento di parodiare con una favola morale il regime sovietico del tempo che sperimentava il suo proposito di forgiare la società ex novo.
L’album
L’intento “chirurgico” di Le Jardin des Bruits è piuttosto quello di analizzare i sentimenti e gli atteggiamenti del quotidiano vivere nella nostra società e tradurre quelle sensazioni in musica. Non è più il tentativo di trasformare il cane in uomo, ma piuttosto è l’uomo che tenta di assumere lo spirito di un cane, con la sua grinta, la sua tenacia, la sua forza, la sua capacità di empatia, la sua necessità di sopravvivenza.
Sound e indie rock
Il sound è un crossover tra indie rock e musica d’autore, sperimentazione e alternative di matrice anglofona, l’idioma però è l’italiano che permette alla band di raccontare con maggiore efficacia.
L’ospite di oggi
Le Jardin de Bruits
Nato nel 2010 come duo, con un pugno di canzoni scritte da Tony Vivona con l’ausilio di Simone Tilli alla voce, il progetto LE JARDIN DES BRUITS ha mosso il suo primo passo ufficiale nel 2017 con l’uscita di ASSOLUZIONE disco autoprodotto in vinile, con distribuzione Goodfellas/Believe.
Ma Le Jardin des Bruits non sono una semplice band, sono una ensemble di musicisti molto attivi e in continua interazione fra di loro. Infatti tutti i componenti del gruppo sono presenti in altri progetti musicali, e tutti attingono alle proprie esperienze sonore innestandole con quelle degli altri e mettendole al servizio della narrazione sonora del ‘Giardino’.