Se volessimo riassumere in una parola il significato della Cumbia colombiana, questa sarebbe mare. Fin dalle sue origini, il fluttuare delle onde ha ispirato questa danza dal ritmo scatenato che nei secoli ha attraversato i continenti. Difficile resistere, oggi dopo diversi secoli, al suo sapore etnico, al richiamo di un rito ancestrale. Facciamo un passo indietro e ripercorriamo la sua storia dall’inizio.
Qual è il significato della Cumbia
La storia della Cumbia inizia sulle coste africane dove uomini e donne si disponevano in circolo intorno a un falò sulla spiaggia a danzare la cumbiamba. Kumb nella lingua locale significava “rumore”, “frastuono”. Gli africani che furono deportati nella regione amazzonica dell’America latina, portarono con sé la tradizione della cumbiamba: giovani e meno giovani si ritrovavano intorno al fuoco a danzare al ritmo delle percussioni. Quello della danza era il momento serale e notturno di socialità nel villaggio, l’occasione per incontri amorosi. Quando la schiavitù fu abolita anche la danza cambiò. La disposizione in circolo fu superata per fare posto a quella a file parallele in cui i ballerini danzavano in coppia senza mai sfiorarsi. Nacque così la Cumbia. Questo passaggio diede alla danza un carattere molto più sensuale, la Cumbia era il simbolo di un corteggiamento. Le donne imitavano il mare con movimenti ondeggianti del bacino aiutate dei loro larghi e colorati abiti.
La Cumbia e la radio
La Cumbia come la conosciamo oggi è, dunque, il risultato della mescolanza dei ritmi frenetici africani, con i flauti tipici dell’America latina e le coreografie spagnole. Nel Novecento, anche la Cumbia fa il suo ingresso nei locali pubblici dell’America centrale e meridionale, nella zona intorno all’equatore. L’avvento della radio contribuì fortemente alla sua diffusione nel continente e poi in tutto il mondo.
La Cumbia in Italia
L’Italia non è rimasta indifferente al fascino della Cumbia. Diversi cantanti del nostro panorama musicale si sono fatti ispirare da questo genere così allegro e vibrante. Basti pensare che esiste un Istituto Italiano di Cumbia che riunisce musicisti appassionati di tutto il Paese.
Nel suo album uscito nel 2011 dal titolo “Facciamo finta che sia vero” Adriano Celentano inserì anche il brano “La Cumbia di chi cambia”, un inno al cambiamento e alla rivoluzione scritto da Jovanotti. Ancora Jovanotti ha prestato la sua voce a un altro brano “In questa grande città (La prima cumbia)” scritta da Davide Toffolo leader della band Tre ragazzi allegri morti. La canzone racconta una visione diversa della città di Milano a ritmo scatenato.
L’ultima artista, in ordine cronologico, a essersi fatta ispirare dalla Cumbia è Angelina Mango. La giovane artista ha voluto portarla sul palco del Festival di Sanremo con il suo brano “La noia”. Un pezzo interpretato con tanta energia e che ha confermato, semmai ce ne fosse stato bisogno, il suo enorme talento.
In copertina foto di Wilhan José Gomes wjgomes da Pixabay