Una pubblicazione e una serie di incontri all´interno della Provincia e con gli enti collegati al sistema pubblico provinciale: tutto questo per far conoscere lo strumento del crowdfunding, o finanziamento collettivo. E´ un´iniziativa della Direzione generale della Provincia autonoma di Trento.
Con il termine crowdfunding si intende una raccolta di denaro che coinvolge un gruppo di persone che decidono di sostenere persone, organizzazioni, iniziative. Della colletta è la versione moderna e tecnologica, visto che si basa sulla presenza delle tecnologie informatiche come strumento per lanciare le iniziative di raccolta fondi e per contattare un numero rilevante di potenziali finanziatori. Oltre che sulla tecnologia si basa su trasparenza e fiducia. Fiducia perché senza di quella è molto difficile convincere le persone a dare il proprio denaro anche per la migliore delle cause, trasparenza come dovere e come mezzo per ottenere la fiducia e quindi la partecipazione.
Nel mondo sta conoscendo un successo crescente e si moltiplicano le iniziative che vedono protagoniste anche pubbliche istituzioni. Grazie al finanziamento collettivo per esempio si stanno finanziando start up innovative, tanto che ad aprile 2015 risultano attivi in Italia 15 portali con un capitale di rischio raccolto per circa 1.300.000 Euro.
Altri esempi sono la campagna pubblica per la costruzione di un ponte pedonale a Rotterdam nel 2011 a quella promossa dal Comune di Philadelphia nel 2013 per l’acquisto di materiale scolastico, oppure l’iniziativa lanciata a Boston per la gestione (pulizia, sicurezza, attività ricreative) del “Franklin Park”, o quella proposta dal Museo di palazzo Madama di Torino per riportare a casa le porcellane della collezione Tapparelli – D’azeglio o, ancora , l´iniziativa per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, andata in fiamme nel 2013. La più recente legge finanziaria per la Provincia autonoma di Trento (legge provinciale 30 dicembre 2014, n. 14) riserva alla Provincia il compito di sensibilizzare gli operatori economici e i soggetti interessati in merito all’utilità di procedure alternative di finanziamento collettivo dal basso, abbattendo le barriere del mercato e degli investimenti.
Nella redazione di linee guida sulla materia è previsto inoltre che si attivino procedure di pubblica consultazione, in modo da coinvolgere fattivamente la cittadinanza e i portatori di interessi. La pubblicazione prodotta dalla Direzione generale, dopo aver esaminato la nozione di crowdfunding, offre una pluralità di classificazioni.
Riporta inoltre un’analisi delle principali esperienze italiane, sottolineandone caratteristiche e problemi. Viene poi illustrato il livello di attenzione che l’Unione Europea ha rivolto a questo fenomeno. A livello comunitario è emersa, accanto ad un’azione di formazione e ricerca, l’esigenza di verificare l’utilità di una uniforme e larga regolamentazione. A livello europeo si riconosce il crowdfunding come una delle pratiche migliori per aiutare le piccole e medie imprese ad accedere ai mercati dei capitali.
Tre sono le priorità dell’agenda europea: promuovere le migliori pratiche del settore, aumentare la consapevolezza e facilitare lo sviluppo di un marchio di qualità; seguire da vicino lo sviluppo dei mercati di crowdfunding e dei quadri giuridici nazionali; valutare ulteriori azioni comunitarie, compresa l´azione legislativa, per sostenere la crescita del finanziamento collettivo. Nella pubblicazione, infine, si riserva spazio anche per parlare del rapporto possibile fra Pubblica Amministrazione e finanziamento collettivo.