Il Crocodile Trophy è la gara di mountain bike più lunga e dura al mondo. Si svolge ogni anno in Australia dal 1995 ed è nota per le condizioni estreme alle quali sono sottoposti i partecipanti. L’edizione 2014, la ventesima, è attualmente in corso: è iniziata sabato 18 a Smithfield e terminerà domenica 26 a Port Douglas, dopo 9 tappe, 770km e 17mila metri di dislivello. Per partecipare, la quota di iscrizione individuale era di 1.700 euro, comprensiva di camping, ristori, cibo, assistenza medica e tecnica. Sono previsti premi in denaro: al vincitore del Crocodile Trophy andranno 850 euro, ai quali possono essere sommati i premi delle singole frazioni. I biker affrontano un percorso molto duro e selettivo, ma la particolarità del Crocodile Trophy è anche l’insieme dei suoi rischi e imprevisti. Il deserto australiano e le sue foreste sono infatti abitati da insetti, serpenti, ragni e coccodrilli, e tra una tappa e l’altra i partecipanti dormono in tenda. Tutto, proprio tutto, fa gara.
In origine, la storia del Crocodile Trophy doveva essere un’altra: la corsa non sarebbe dovuta nascere in Australia, ma in Vietnam. L’idea fu di Gerhard Schonbacher, un ex pro’ austriaco che portò al termine il Tour de France nel 1979 e 1980. La prima edizione risale al 1995, da Darwin a Cairns, 17 tappe per un totale di 2556 km. Vinsero due australiani: Maier Harald, tra gli uomini, e Meg Carrigan tra le donne. Adam Hansen, ciclista professionista attualmente in forza alla Lotto Belisol, ha vinto il Crocodile Trophy due volte, nel 2004 e nel 2005. Tra i vincitori delle 19 edizioni ci sono anche due italiani, Stauder Roland (2003) e Mauro Bettin (2007).
Al via dell’edizione in corso di svolgimento c’erano 105 atleti, tra i quali l’ex ciclista professionista Max Lelli e il c.t. della nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani. E proprio Davide Cassani a La Gazzetta dello Sport ha detto: “Ho chiesto consiglio a Cadel Evans (il più grande corridore australiano, vincitore in mountain bike prima che su strada; ndr), mi ha guardato come se fossi matto. “Pedali nel deserto a 50 gradi, e stai attento ai ragni, sono grandi così”, e ha allargato le mani a cerchio.
allenamento sul percorso crocodile trophy: http://t.co/dd40TPHyLw via @YouTube
— Davide Cassani (@davidecassani) 15 Ottobre 2014