Quello appena passato è stato un anno e mezzo drammatico, sia a livello sanitario sia per i danni economici subiti, soprattutto dalle piccole e medie imprese; sorprende però la straordinaria resilienza del comparto dell’artigianato italiano.
Nonostante la pandemia, per il 27,7% degli artigiani del lusso italiano lo stato di salute della propria azienda è rimasto stabile e per il 37,2% è addirittura migliorato. A rivelarlo è un sondaggio condotto da Mirta (https://www.mirta.com), la piattaforma di e-commerce punto di riferimento per acquirenti e artigiani del lusso Made in Italy, che analizza come gli artigiani italiani hanno reagito alla crisi e il ruolo dell’e-commerce nella continuità operativa.
La survey, realizzata su un panel di 500 artigiani operanti in Italia nei settori della pelletteria, del cachemire, della seta e nell’home decor, fotografa un comparto in difficoltà ma che sta reagendo con determinazione: è solo il 35,2% gli artigiani a dichiarare uno stato di salute della propria azienda peggiorato a causa della pandemia. Guardando ai diversi comparti dell’artigianato italiano emerge una chiara distinzione: a soffrire maggiormente i danni della pandemia è il comparto pelletteria con il 53,7% degli artigiani intervistati operanti in questo ambito che dichiara uno stato di salute peggiorato. Situazione diametralmente opposta per il comparto Home Decor che registra una generale stabilità o addirittura, per il 37,3% di chi vi opera, un miglioramento delle condizioni.
Ma cosa ha aiutato gli artigiani a difendersi dalla crisi? Stando ai dati emersi dall’indagine di Mirta sono due gli elementi che hanno permesso all’artigianato italiano di rimanere in piedi: la cassa integrazione e l’e-commerce. Non stupisce affatto che in un periodo come quello che abbiamo trascorso le piccole aziende artigiane abbiano trovato nella cassa integrazione un notevole aiuto. Per contro, è l’e-commerce la vera sorpresa per il settore: più del 16,5% degli artigiani intervistati dichiara di aver trovato nell’e-commerce la chiave di volta per far fronte alle perdite causate dalle restrizioni. Strumento di emergenza durante la crisi che si è via via trasformato in un elemento imprescindibile per il business, l’e-commerce è cresciuto notevolmente nelle botteghe e oggi il 98,5% degli artigiani intervistati afferma di voler continuare a vendere online anche in futuro.
Artigianato ed e-commerce: al via la digitalizzazione del settore
L’artigianato viene percepito come qualcosa di tradizionale e conservativo, lontano dal mondo di oggi e da tutto ciò che può essere il digitale, ma la pandemia ha cambiato le carte in tavola. Il 77,8 % degli artigiani intervistati da Mirta ha affermato che il Covid-19 ha portato un incremento significativo nell’utilizzo dell’e-commerce da parte del settore. Sfruttare le potenzialità del web e delle nuove tecnologie può essere vantaggioso anche per gli artigiani, il 65,4% dei quali dichiara di esser sempre stato incuriosito da questo strumento e si dice oggi molto soddisfatto di averlo finalmente implementato. In definitiva, quello tra artigianato ed e-commerce si è rivelato un legame vincente, basti pensare che il 62% di chi opera nel settore ha visto la propria clientela ampliarsi notevolmente grazie alla vendita online.
Crisi ed e-commerce: artigianato e nuove professioni
Non solo prospettive positive in termini economici, il passaggio alla vendita online e al digitale potrebbe portare alla creazione di nuove professioni in grado di raccogliere l’interesse delle nuove generazioni che con difficoltà guardano all’artigianato come a un’opportunità professionale. A confermarlo sono proprio gli artigiani stessi: il 61% degli intervistati riconosce una carenza di giovani nel settore e vede in questo principio di digitalizzazione un’opportunità per avvicinare all’artigianato le nuove generazioni.
“Vendere online è ormai il presente e il futuro, ma per sfruttare appieno le potenzialità del web è necessario allargare il più possibile la customer base. Proprio da questa consapevolezza è nata Mirta: grazie al digitale apriamo le porte delle botteghe artigiane italiane ai clienti di tutto il mondo, creando un collegamento diretto tra produttore e cliente finale – dichiarano Martina Capriotti e Ciro Di Lanno, founder di Mirta. “La pandemia ha dato una spinta sull’acceleratore della digitalizzazione, in questo campo e non solo. Oggi ospitiamo sul nostro e-commerce centinaia di artigiani e stiamo lavorando all’ampliamento della gamma di prodotti offerti ai consumatori finali e allo sviluppo di servizi sempre più innovativi a supporto del business degli artigiani.”