La transizione ecologia, vale a dire il percorso che porterà l’Europa a emissioni 0 per il 2050, ha incontrato un serio ostacolo sul suo cammino. L’intoppo al quale ci riferiamo è la crisi energetica che ha investito l’intero pianeta e che vede le sue cause nella forte diminuzione delle scorte di gas e contemporaneamente in un’aumentata richiesta. Una crisi che nel nostro Paese si è fatta sentire con l’aumento dei costi in bolletta mentre all’orizzonte si intravede il rischio di un lockdown energetico. Con quali azioni il governo Draghi intende affrontare la crisi energetica?
Cina e crisi energetica
Il Paese che al momento risente di più della crisi energetica è la Cina che si è trovata nelle condizioni di dover razionare l’erogazione dell’energia elettrica. Una situazione insostenibile soprattutto considerando che sta per avvicinarsi l’inverno alla quale ha reagito aumendo le estrazioni di carbone. Il gigante asiatico, che si era da poco convinto ad allinearsi alle politiche ambientaliste di Unione europea e Stati Uniti dichiarando il suo obiettivo di emissioni 0 per il 2060, ha dovuto fare un clamoroso dietro front. Una mossa che alcuni osservatori temono sia definitiva e non temporanea come si vuole far credere.
Unione europea e crisi energetica
L’Unione europea, dal canto suo, è decisa a proseguire nel suo cammino verso la completa decarbonizzazione e a trovare soluzioni che tutelino tutti i Paesi allo stesso modo ma al momento manca una visione comune. La Spagna vorrebbe, per esempio, la creazione di una piattaforma comune per gli acquisti in modo da equiparare i costi. La Francia propende per un passaggio più veloce verso il nucleare. La Germania vorrebbe un passaggio alle nuove fonti di energia più graduale e sostenere le fasce economicamente più deboli in questo momento di difficoltà. Ad ogni modo, è attesa a breve (entro dicembre) la decisione del Consiglio europeo sulla cosiddetta tassonomia energetica. Il Consiglio dovrà stabilire, cioè, quali fonti alternative di energia sono da finanziare.
Cosa il governo Draghi intende fare per la crisi energetica
Qual è la posizione dell’Italia in materia di energia? Secondo il presidente del Consiglio Draghi, il percorso verso le fonti di energia rinnovabili non si può né rallentare né tantomeno fermare. Al tempo stesso il rincaro dei prezzi dell’energia si fa sentire considerando che il gas soddisfa il 40% del fabbisogno energetico del nostro Paese. Dunque bisognerà continuare il percorso di transizione verso le energie rinnovabili finanziandolo opportunamente. Quanto all’energia nucleare, Draghi non sembra essere molto favorevole almeno sul breve periodo. Prima che l’energia nucleare diventi un’alternativa efficiente occorrono tempi lunghi. Intanto, dunque, sarebbe meglio puntare su fonti alternative già note.
In copertina foto di David Mark da Pixabay