Il Consiglio europeo ha adottato una decisione che autorizza gli Stati membri a firmare, nell’interesse dell’UE, il secondo protocollo addizionale alla Convenzione sulla criminalità informatica del Consiglio d’Europa (Convenzione di Budapest).
Tale protocollo migliorerà l’accesso transfrontaliero alle prove elettroniche da utilizzare nei procedimenti penali. Contribuirà alla lotta contro la criminalità informatica e altre forme di criminalità a livello mondiale. Semplificherà la cooperazione tra gli Stati membri e i paesi terzi e, nel contempo. Garantirà un elevato livello di protezione delle persone e il rispetto delle norme dell’UE in materia di protezione dei dati.
Il protocollo comprende procedure volte a migliorare la cooperazione internazionale tra le autorità. Oltre a rafforzare la cooperazione diretta con i prestatori di servizi e i soggetti situati in altri paesi. Stabilisce inoltre le procedure per la mutua assistenza giudiziaria di emergenza.
Il testo integrerà il quadro dell’UE sull’accesso alle prove elettroniche, attualmente oggetto di discussione nelle istituzioni dell‘UE. Ha il vantaggio di poter essere applicato in tutto il mondo. Attualmente 66 paesi, di cui 26 Stati membri, sono parti della Convenzione di Budapest.
Prossime tappe
Il 6 giugno 2019 il Consiglio ha adottato un mandato che autorizza la Commissione a partecipare ai negoziati del Consiglio d’Europa su un secondo protocollo addizionale alla Convenzione sulla criminalità informatica. Il protocollo, adottato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 17 novembre 2021 prevede che sarà aperto alla firma il 12 maggio 2022.
L’UE non può firmare il protocollo, in quanto solo gli Stati possono esserne parti. Gli Stati membri sono autorizzati a firmare il protocollo, agendo congiuntamente nell’interesse dell’UE. Sono incoraggiati a firmare il protocollo durante la cerimonia di firma, che si terrà il 12 maggio, o il più presto possibile dopo tale data.
Il Consiglio ha deciso anche di trasmettere al Parlamento, per approvazione, la decisione di autorizzare gli Stati membri a ratificare il protocollo.