Negli ultimi quattro anni i conti correnti sono diventati più salati: ad aumentare sono stati soprattutto i costi per i conti con operatività mista (sia online che in filiale) . È quanto emerge da un’indagine condotta da SosTariffe.it, che ha ipotizzato e considerato alcuni profili, differenziandoli in base a preferenze e abitudini d’uso: conti solo online e conti tradizionali utilizzati da single, coppia o famiglia con operatività solo da web, mista e solo in filiale.
L’indagine mostra anche come alcuni degli istituti di credito analizzati si stiano preparando a modificare determinate condizioni contrattuali dei conti a partire da ottobre – novembre 2017, soprattutto per quanto riguarda i costi relativi ad operatività allo sportello, domiciliazione delle utenze e prelievo ATM.
Di seguito il dettaglio dei dati estrapolati.
Costi in aumento per i conti correnti: rispetto al 2013 fino a 43 euro in più
SosTariffe.it riscontra gli aumenti maggiori soprattutto per chi utilizza i conti di un istituto di credito tradizionale (quindi banche che hanno principalmente operazioni allo sportello) con operatività mista (ovvero sia in filiale che online). Rispetto al 2013, infatti, in media si pagano 27,9 euro all’anno in più per questo profilo di operatività e l’incremento maggiore lo si riscontra per il profilo di consumo “famiglia” che, rispetto a 4 anni fa, paga 36 euro in più (133 euro contro 97 euro).
Anche l’operatività online dei conti tradizionali subisce un incremento non indifferente: rispetto al 2013 oggi si pagano 24 euro in più. In questo caso il più colpito è il profilo “famiglia” per il quale si registra un aumento di circa 28 euro.
I meno colpiti da questi incrementi sono gli utenti che operano esclusivamente solo in filiale: in questo caso la variazione è stata di circa 13,7 euro (per i single questa operatività è anche più conveniente di circa 11,7 euro rispetto al 2013), seppur utilizzare i conti unicamente con operatività allo sportello rimane l’opzione più cara, oggi come 4 anni fa. In media, infatti, effettuare le proprie operazioni esclusivamente allo sportello costa 136,5 euro l’anno, contro gli 89 di chi effettua operazioni solo tramite internet banking e i 109,8 euro dei correntisti con operatività mista.
Per quanto riguarda i conti online, ovvero quelli proposti da istituti di credito che hanno poche o nessuna filiale sul territorio, si registra un incremento di 18,9 euro, anche se l’utilizzo di un conto come questo rimane l’opzione più conveniente (chi utilizza un conto tradizionale via web paga 89 euro, mentre chi opta per il conto online solo 20,5 euro l’anno). Il risparmio massimo lo otterrebbero le famiglie che utilizzano i conti tradizionali unicamente allo sportello: passando a un conto online potrebbero tagliare i costi di circa 136,7 euro l’anno.
Conti online, quando sono più economici?
Analizzando i dettagli dei costi singoli per ogni operazione, si può notare come i conti online siano più economici sotto molti punti di vista. In particolar modo il canone annuo medio è più conveniente di 18,7 euro (25,4 euro contro 6,7 euro). Anche il costo della carta di credito offerta dai conti online è mediamente più economico di quasi 17 euro. Con i conti tradizionali, infatti, si pagano circa 34 euro per la carta, contro i 17,2 euro dovuti per il rilascio della carta di credito con i conti utilizzabili prettamente online.
Per i conti online a costare di più sono soprattutto i movimenti effettuati allo sportello (2 euro per i conti online e 1,34 euro per gli altri) compresi i prelievi di contanti (2,14 euro per l’online contro 1,21 euro per i tradizionali). Questo avviene perché circa il 22% delle banche online non prevede queste tipologie di operazioni allo sportello, offrendo esclusivamente gli stessi servizi via web.
Cambiamenti in vista per l’autunno 2017
Analizzando i fogli informativi dei conti correnti presi in considerazione, SosTariffe.it ha riscontrato come alcune delle condizioni contrattuali siano in procinto di essere modificate a partire da ottobre – novembre 2017. In particolar modo, per quanto riguarda le banche tradizionali, il 12,5% dei conti analizzati prevede una variazione dei costi delle seguenti operazioni: movimenti allo sportello, prelievo contate allo sportello, bonifici disposti in filiale, costo per ogni utenza domiciliata in banca.
Alcune condizioni cambieranno anche per quanto riguarda gli istituti di credito attivi principalmente sul web. Nell’11% dei casi analizzati, infatti, si prevedono – quest’autunno – variazioni relative alle seguenti voci: costo per ogni utenza domiciliata, prelievo ATM su propria banca, altra banca e prelievo in un altro paese dell’UE.
La voce degli Istituti di Credito
SosTariffe.it ha contattato i principali istituti di credito oggetto dell’indagine per approfondire la questione. Alcune banche, come MPS, confermano di non aver apportato modifiche ai conti correnti analizzati. Anche ING Direct conferma che dal 2013 al 2017 i costi sono rimasti inalterati per i clienti.
Intesa Sanpaolo, invece, pone l’accento sulla propria offerta: “XME Conto è un conto modulare in cui il cliente paga solo ed esclusivamente i prodotti che acquista, a differenza di quello che accade con l’acquisto di un conto a pacchetto in cui il cliente è obbligato a pagare l’intera offerta, indipendentemente dalla corrispondenza o meno alle sue esigenze”.
Banca Sella fa sapere che “l’offerta si è mantenuta costante in questi anni, fornendo ai clienti un conto online a canone gratuito e al tempo stesso completo. Di recente sono state variate alcune voci di costo riguardanti alcuni servizi del conto corrente, in particolare relative alle operazioni fatte allo sportello. Si tratta di servizi che chi decide di utilizzare un conto corrente come Websella, studiato per un utilizzo soprattutto online, difficilmente andrà a richiedere e quindi a pagare. La spesa per gli utenti che utilizzano il nostro conto online è quindi rimasta pressoché invariata”.
Mediobanca, per CheBanca!, afferma che negli anni è sempre stata coerente nel proprio modello di pricing, veicolando l’offerta digital con conto corrente a canone zero e offrendo i principali servizi bancari gratuitamente, se effettuati online o tramite Servizio Clienti.
Poste Italiane, invece, fa sapere che sull’offerta analizzata “non ci sono stati aumenti in questi 4 anni nelle voci di costo analizzate (es: canone conto, bonifici, prelievi, etc.), ad eccezione del canone della carta di credito (carta di credito Classica) restando comunque in linea agli altri principali player bancari tradizionali”.
IW Bank sottolinea che il canone dal proprio conto può essere azzerato rispettando alcune condizioni (come l’accredito periodico di almeno 1.000 euro), lo stesso vale per il costo della carta di credito, che viene annullato se si effettua la richiesta online.
BNL per l’offerta di Hello Bank, conferma che il conto dal 2013 a oggi non è mai stato oggetto di alcuna variazione di prezzo, mentre per quanto riguarda il conto tradizionale esistono condizioni che fanno diminuire il costo annuo del conto in presenza, come l’accredito dello stipendio o dell’utenza domestica domiciliata.
Unipol Banca, nonostante a causa “dell’incremento dei costi sostenuti dal Sistema Bancario in seguito ad alcuni interventi legislativi e/o regolamentari nonché per impegni imposti da Autorità per la sicurezza dei clienti” rileva “un riposizionamento dei canoni di quasi tutte le convenzioni facenti parte del catalogo della Banca, con un incremento medio del 20%”, afferma di aver prorogato per tutto l’anno promozioni speciali come conti a canone speciale per periodi limitati, oltre a sconti sulle polizze RCAuto e rami elementari di UnipolSai Assicurazioni.
Credito Valtellinese, infine, sull’osservatorio SosTariffe.it commenta che “l’aumento dei costi emerso dall’indagine non sorprende ed è sintomatico del fatto che le principali banche sul mercato, impegnate a spingere sull’utilizzo on line del conto corrente da parte del cliente, hanno verosimilmente aumentato le tariffe applicate alle operazioni disposte in filiale (bonifici e prelievi di contante) ciò penalizza il cliente quando questi opera fuori da un contesto “self-service”