Da diversi mesi a questa parte sono due le parole che il mondo economico teme di più: crescita e inflazione. Quali sono le prospettive per l’Italia e per l’Unione Europea in questo 2023 che è da poco iniziato? L’inflazione attanaglierà ancora tutti oppure la crescita potrà riprendere?
Crescita e inflazione: facciamo un po’ di ripetizione
La crescita economica di un paese è un indicatore dell’aumento della produzione di beni e servizi, misurato attraverso il tasso di variazione del prodotto interno lordo (PIL). La crescita economica può derivare da una varietà di fattori, come l’aumento della produttività, l’innovazione tecnologica, l’aumento degli investimenti, l’espansione del commercio internazionale e l’aumento della popolazione.
L’inflazione è un aumento generalizzato e costante dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia durante un periodo di tempo. In altre parole, l’inflazione indica quanto costa comprare gli stessi beni e servizi oggi rispetto a quanto costavano in passato.
L’inflazione può essere causata da diversi fattori, come l’aumento della domanda, la riduzione dell’offerta, la crescita della quantità di moneta in circolazione e l’aumento dei costi di produzione. L’inflazione può influire sulla salute economica di un paese, poiché un tasso di inflazione elevato può ridurre il potere d’acquisto delle persone e aumentare l’incertezza economica, mentre un tasso di inflazione moderato può indicare una crescita economica sostenibile.
Il PIL italiano è in crescita?
In base a quanto riportato dalla Commissione Europea al Winter Economic Forecast del 13 febbraio, le previsioni per PIL italiano per il 2023 dovrebbero essere in crescita, con una media dello 0,8%, con valori migliori rispetto allo 0,3% registrato a novembre.
Inoltre, per il 2024 la prospettiva è quella di raggiungere l’1,1%, con un incremento del prodotto interno lordo stabile. Un dato che allontana lo spettro della recessione, un termine economico che si verifica quando per due trimestri consecutivi il PIL di una nazione non segna una fase di crescita.
La produzione economica italiana ha registrato un incremento dello 0,1% portandosi a quota 3,9% rispetto al 3,8% di novembre. In particolare, il comparto che ha segnato un aumento è stato quello degli investimenti immobiliari, così come sono cresciute le vendite interne, rispetto alle esportazioni.
Ed in Europa?
Per ciò che riguarda le previsioni del 2024, le prospettive sembrano nettamente migliori, dato che nessun Paese dell’Eurozona si troverà con un PIL in contrazione. A questo devi aggiungere che la crescita coinvolgerà tutti gli Stati Membri.
Tuttavia, anche in questo caso lo sviluppo economico italiano rimarrà tra i gradini più bassi, con l’1,1% al pari della Francia (1,4%) e la Germania (1,3%), mentre Paesi come Irlanda, Spagna e Malta registreranno un PIL rispettivamente del 4,1%, 2,0% e 3,7%.