Il fatto che nel 2016 per quasi due turisti stranieri su tre (62%) il cibo guidi nettamente la classifica degli acquisti in Italia conferma il primato enogastronomico conquistato a livello internazionale, dove il Belpaese è l’unico al mondo con 4886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 283 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma ha ottenuto anche il primato green con quasi 50mila aziende agricole biologiche in Europa e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni ogm a tutela del patrimonio di biodiversità.
Tra gli acquisti fatti in Italia il cibo batte di gran lunga i classici souvenir (50%) ma anche l’abbigliamento con il 48% e l’artigianato locale che si ferma al 25%. Dall’87% dei russi al 76% dei giapponesi, dal 62% degli americani e dei i cinesi al 64% dei tedeschi e al 60% dei francesi come il 48% degli inglesi non rinunciano infatti ad acquistare cibo italiano, secondo l’indagine Nielsen-Confimprese sulle vacanze degli stranieri in Italia.
Secondo i dati di Banca d’Italia nel primo semestre 2016 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è stata pari a 16 miliardi di euro, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente.
Non è peraltro mai stata così alta la spesa turistica per cibi e bevande con circa un terzo (32%) del budget di italiani e stranieri in vacanza nel territorio nazionale destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti enogastronomici.
A spingere i turisti del cibo sono anche i quasi ventiduemila agriturismi, i circa diecimila mercati e fattorie dove acquistare a chilometri zero direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica, le centinaia di città dell’olio, del vino, del pane e i numerosi percorsi enogastronomici, feste e sagre di ogni tipo. Tutte occasioni per acquistare prodotti alimentari tipici anche come ricordi dei luoghi di vacanza da consumare al ritorno a casa con parenti e amici. Dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano al Caciocavallo del Molise sono alcuni dei più comuni souvenir richiesti dai turisti per portare un ricordo “appetitoso” dei luoghi di vacanza, ma molti altri sono i “tesori” custoditi gelosamente nelle campagne.