Crescono le richieste dei Wedding Planner, ovvero gli organizzatori di matrimonio, nel nostro paese. È l’Italia infatti la nazione europea con le maggiori richieste di questa figura professionale ed è dell’Italia il primato dei planner meno cari d’Europa, grazie ad una capacità organizzativa in grado di renderli molto competitivi.
Secondo i dati raccolti nell’ultimo semestre da JustPRO.it, piattaforma online che permette di cercare un professionista per le più diverse esigenze, malgrado il numero di matrimoni sia in calo negli ultimi anni, il servizio di Wedding Planner sta conquistando sempre più coppie, soprattutto nel centro e sud Italia. Campania, Puglia e Sicilia confermano la loro tradizione dei matrimoni in chiave più moderna con il supporto del Wedding Planner.
Una buona opportunità di lavoro per coloro che decidono di intraprendere la carriera in un settore dove i matrimoni sono ancora oltre 194.000 all’anno e dove il numero di professionisti qualificati non supera le 1.000 unità.
Ma come e quanto guadagna un Wedding Planner
Il professionista del wedding, che si occupa di pianificare e coordinare tutte le fasi e gli aspetti per organizzare un matrimonio, viene remunerato in funzione di una percentuale sul costo totale dell’evento o in base ad un prezzo fisso precedentemente concordato per la consulenza.
Dall’analisi che JustPRO ha condotto emerge che i Wedding Planner italiani sono i più economici d’ Europa: in Inghilterra per avere a disposizione una buona Wedding Planner bisogna prevedere da un 15% ad un 20% sul costo complessivo, 18% in Svizzera, 17% in Germania, tra un 12 e un 15 % in Francia e tra un 10 e 12 % per assicurarsi la consulenza di un ottimo Wedding Planner in Italia.
Dalla ricerca emerge inoltre che oltre a Wedding Planner specializzati in temi specifici, come per le comunità straniere come quella cinese e specializzati in consulenza a coppie omosessuali, da pochi mesi sono nati i WPV ovvero iWedding Planner Virtuali che assistono le future coppie esclusivamente online utilizzando chat e telefono, abbattendo così costi di trasferimento e rendendo potenzialmente il servizio esportabile ovunque.