Sta dando grandi soddisfazioni il progetto “Pure Air Zone“ il cui obiettivo è quello di creare zone di aria pura in città per limitare l’esposizione dei cittadini all’aria inquinata. È dallo scorso agosto che un purificatore d’aria biologico posto vicino alle panchine del giardino pubblico all’incrocio tra Corso Svizzera e via Medici consente ai cittadini di respirare aria pulita.
Una macchina che si è dimostrata una “mangia smog” in vari ambiti di applicazione: progettata da U-earth Biotechnologies, è l’unico apparecchio al mondo che cattura l’inquinamento per “carica elettrica molecolare” facendolo digerire a microorganismi selezionati da fonti completamente naturali.
I primi risultati di Torino Living Lab e delle sperimentazioni saranno presentati pubblicamente presso il Teatro Astra di via Rosolino Pilo, 6 a Torino. L’evento sarà l’occasione per conoscere i 32 progetti che cittadini, imprese e pubblica amministrazione stanno sperimentando nel quartiere Campidoglio e le loro ricadute sul territorio e sulla qualità della vita degli abitanti.
Il progetto, i cui dati dimostrano finora la sua efficacia, si sposta ora all’interno: una Pure Air Zone è stata creata infatti in due aule della scuola media Costantino Nigra, in corso Svizzera 51 a Torino.
Dai primi di novembre e per l’intero anno scolastico l’aula sarà oggetto di studio non solo da parte dei ricercatori scientifici di U-earth in collaborazione con il Comune di Torino, ma anche dei ragazzi. Infatti, gli studenti insieme ai professori di tecnologia monitoreranno il livello di qualità dell’aria nelle loro aule attraverso l’analisi dei dati ambientali rilevati ogni 5 minuti dalle centraline “U-monitor”.
Non solo, i ragazzi si avvicineranno alla biotecnologia ambientale, studieranno la bio-ossidazione, ossia come la natura si difende dagli agenti inquinanti attraverso batteri ed enzimi, analizzeranno e studieranno gli effetti sulla salute di una serie di contaminanti catturati e distrutti come, ad esempio: i Composti Organici Volatili, le polveri sottili PM2,5, PM10, muffe acari e spore, batteri patogeni e virus, composti chimici come formaldeide e idrocarburi.
Sul loro giornale di classe, gli studenti, oltre a scrivere della ricerca, forniranno anche una serie di dati statistici incrociati con il periodo della Pure Air Zone quali, fra gli altri, la diminuzione in percentuale delle allergie, delle crisi d’asma, delle minori assenze durante il periodo delle influenze e del loro rendimento scolastico.
Anche per questo progetto, uno dei 32 promossi dalComune di Torino, in collaborazione con la Fondazione Torino Smart City e la Circoscrizione IV, all’interno di Torino Living Lab #Campidoglio, l’obiettivo è quello di offrire ad innovazioni promettenti una “campo di sperimentazione” per poter dimostrarne l’efficacia quindi, “utilizzare” la città come showcase internazionale dove si applicano soluzioni innovative Smart. Attualmente sono in corso misurazioni da parte del proponente della qualità dell’aria circostante per meglio definire l’ampiezza della “bolla di aria pura” contestualmente all’analisi del sedimento di elementi non digeribili (metalli pesanti, black carbon) sequestrati dall’aria.
Sulle modalità di misura, la Città promuoverà un confronto tecnico interno e con Arpa Piemonte per effettuare una valutazione attendibile degli esiti della sperimentazione, che si prolungherà sino al primo trimestre 2017.