Potrebbe sembrare un paradosso ma secondo una recente indagine, il numero di utenti che si allontanano dai social è in aumento. A favore, però, di cosa? Ne parliamo con Outbtain, coloro che hanno realizzato lo studio.
Lo studio e gli utenti sui social
Outbrain, una delle principali piattaforme di recommendation dell’open web, presenta i dati di uno studio globale condotto con l’istituto indipendente Savanta sulle abitudini di fruizione delle informazioni degli utenti online, tra social networks e vetrine editoriali.
Intervista a Antonello Sessa, Head of Sales di Outbrain Italy
Possibile che effettivamente le persone stanno “abbandonando” i social? Per andare, poi, dove? Ne parliamo con Antonello Sessa, Head of Sales di Outbrain Italy, per capire al meglio il loro studio da poco pubblicato:
Prima di parlare del vostro studio, cos’è Outbrain?
Yaron Galai e Ori Lahav hanno fondato Outbrain nel 2006, per risolvere il problema degli editori che dovevano riprodurre l’esperienza cartacea di girare una pagina per scoprire il prossimo articolo o prodotto in rete. Oggi, Outbrain sviluppa la tecnologia di raccomandazione che rende possibile l’atto di esplorare e scoprire cose nuove nell’open web.
Cosa vuol dire che gli utenti sui social sono in calo?
Per la prima volta nei suoi 18 anni di storia, Facebook ha recentemente riportato un declino nei suoi utenti attivi giornalieri, con un calo di un milione di DAU nel Q4 2021, rispetto al trimestre precedente. Questo si allinea con una tendenza registrata già da un po’ di tempo a questa parte in seno ad Outbrain, secondo la quale le persone si stanno allontanando da una navigazione spensierata verso un’esperienza internet più intenzionale e piena di scopi.
Quali sono le intenzioni, poi, di queste persone?
Sono diversi i dati degni di nota che rivelano il cambiamento crescente dei comportamenti del pubblico. Ad esempio, il 21% dei consumatori globali prevede di passare meno tempo sui social media nei prossimi 6 mesi. Gli utenti ripongono più fiducia nei siti in stile editoriale che nei social network. Gli annunci pubblicitari godono di maggiore fiducia negli ambienti web editoriali che nei social media. La pubblicità nativa è considerata la forma meno intrusiva di pubblicità.
Quali sono le altre osservazioni del vostro studio?
In tutte le industry risulta oggi fondamentale ampliare e diversificare canali e strumenti nei piani digital advertising, dando fiducia agli Editori online nell’open web per sostenerli, ma anche per operare all’interno di contesti Premium, brand-safe, e massimizzare gli investimenti adv in uno scenario sempre più mutevole