La presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato oggi un nuovo quadro per la gestione delle sofferenze delle banche.
Hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sui requisiti patrimoniali applicabili alle banche con crediti in sofferenza (NPL) nei loro bilanci. L’accordo verrà ora presentato per approvazione da parte degli ambasciatori dell’UE.
Crediti deteriorati: come ridurre i rischi
La proposta, inizialmente presentata dalla Commissione nel marzo 2018, mira a creare un quadro prudenziale affinché le banche possano trattare i nuovi NPL e quindi ridurre il rischio di accumularsi in futuro. In particolare, prevede requisiti per mettere da parte sufficienti risorse proprie quando i nuovi prestiti diventano inadempienti e crea incentivi adeguati per affrontare gli NPL in una fase precoce.
“Negli ultimi anni l’UE ha compiuto importanti progressi per rendere i bilanci delle banche più sostenibili e per ridurre gli stock di prestiti in sofferenza esistenti. Tuttavia, finora mancava un quadro completo per prevenire il loro accumulo in futuro. Questo è ciò che stiamo offrendo oggi grazie all’accordo raggiunto con il Parlamento europeo” ha dichiarato Hartwig Löger, ministro per gli affari economici e finanziari dell’Austria, che attualmente detiene la presidenza del Consiglio.
Crediti deteriorati: cosa sono
Un credito bancario è considerato in sofferenza quando trascorrono più di 90 giorni senza che il mutuatario (una società o una persona fisica) paghi o non sia in grado di pagare le rate o gli interessi concordati. Quando i clienti non soddisfano i loro accordi di rimborso concordati, la banca deve accantonare più capitale sul presupposto che il prestito non sarà rimborsato. Ciò aumenta la capacità di recupero della banca di shock avversi facilitando la condivisione del rischio privato, riducendo al tempo stesso la necessità dell’intervento pubblico. Inoltre, affrontare possibili NPL future è essenziale per rafforzare l’unione bancaria.Conserva la stabilità finanziaria e incoraggia i prestiti a creare crescita e posti di lavoro all’interno dell’Unione.
Sulla base di una definizione comune di crediti in sofferenza, le nuove norme proposte introducono un“backstop prudenziale” , ossia una copertura minima comune delle perdite per l’importo di denaro che le banche devono accantonare per coprire le perdite causate da prestiti futuri che esecuzione. Nel caso in cui una banca non soddisfi il livello minimo applicabile, si applicherebbero le detrazioni dai fondi propri delle banche.