“Mi sono vaccinato, dobbiamo farlo tutti” a dirlo non è il neo presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden ma il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca dopo essersi vaccinato contro il Covid. Lo sceriffo, soprannome tra quelli a lui riferiti che va per la maggiore, si è presentato presso l’ospedale Cotugno di Napoli, dov’era stato allestito l’ambulatorio per le vaccinazioni, nel giorno del V Day, intorno alle ore 12, per farsi inoculare una delle dosi del primo lotto di vaccini arrivato nella regione in pompa magna. Un gesto simbolico, che si va a unire a quello compiuto da medici, infermieri e persone anziane nell’intera Europa nel primo giorno autorizzato per l’inizio della campagna vaccinale. Un gesto che ha sollevato non poche polemiche. Perché? Facciamo insieme qualche riflessione.
De Luca vaccinato contro il Covid: le polemiche
Le prime polemiche al vaccino di De Luca, documentato con tanto di post sui social, sono arrivate dai suoi avversari politici. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha parlato di abuso di potere; Giorgia Meloni che ha ipotizzato una corsia privilegiata per i politici di sinistra; Matteo Salvini indignato al grido: “prima gli infermieri”. Al coro, poi, si sono uniti anche gli esponenti della stessa sinistra, del Partito Democratico, come la sottosegretaria
Zampa che ha preso le distanze e il ministro Boccia che ha ribadito il rispetto del suo turno. Insomma l’iniziativa non è piaciuta a nessuno. Se invece guardiamo a Biden che si è fatto vaccinare tra i primi per dare il buon esempio: quello sì che è stato un bel gesto, denso di significato. Da De Luca sembra quasi che ci si aspetti solo la battutina a effetto, il coup de theatre dal quale prendere spunto per creare meme sui social.
La polemica: lo sport nazionale
I mesi difficili che stiamo vivendo hanno messo in luce un atteggiamento ormai radicato nelle persone a tutti i livelli: la polemica. A ogni parola o gesto corrisponde sempre una polemica, come se si trattasse di ineluttabili leggi della fisica. Fin quando poi l’attacco arriva dalla parte politica opposta, restiamo nell’ambito del gioco delle parti, ma oggi è anche il compagno di partito che isola. La politica, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, non ha dato alcuna prova di coesione, né tra maggioranza e opposizione, né all’interno dei singoli schieramenti. Con il risultato che ogni argomento trattato diventa altamente divisivo.
Un problema politico
L’altra considerazione, forse ancora più grave, è che anche il vaccino è diventato un tema politico, di conseguenza, come dicevamo poco sopra, un argomento divisivo. Non essere compatti su un capitolo come quello della vaccinazione è molto pericoloso. Perché si rischia prima di tutto di vanificare gli sforzi fatti dall’intera Europa per uscire dalla pandemia e poi di far fare al nostro mondo un salto indietro di secoli.
Il vaccino è sinonimo di progresso e civiltà ma sembriamo dimenticarlo sommersi come siamo dai dubbi sulla sua efficacia e sicurezza. Il gesto di De Luca, (che è stato l’unico politico italiano a vaccinarsi nel V Day), condito senza dubbio da una certa dose di teatralità, non toglie che, almeno in questa occasione, la classe politica potesse iniziare a dare il buon esempio, mettendoci la faccia.
In copertina foto da Flickr