(Adnkronos) – “Il Covid? Cambiamogli nome”, perché “il Covid del 2020-2021 non esiste più”. A proporre di ribattezzare l’infezione da Sars-CoV-2 è Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “Quello che continuiamo a chiamare Covid dovremmo chiamarlo diversamente”, dice l’esperta all’Adnkronos Salute, commentando i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.
“Il virus Sars-CoV-2 è mutato e per la malattia che provoca dovremmo adesso adottare un’altra denominazione”, sostiene Gismondo. “Circolerà ancora – precisa – dal punto di vista epidemiologico sarà altalenante, con periodi in cui avremo più contagiati e altri in cui ne avremo meno”, ma l’infezione pandemica che 4 anni fa ha travolto il mondo “non è più la stessa”.
Gismondo si è poi detta “assolutamente d’accordo con il ministro Schillaci che in maniera positiva, come si fa quando con lungimiranza si accetta di discutere qualsiasi decisione implichi delle scelte basate sulla scienza, ha aperto a miglioramenti e aggiustamenti” per arrivare alla versione finale del Piano pandemico 2024-2028. “Le eventuali restrizioni – sottolinea in particolare l’esperta – saranno assolutamente coerenti con la gravità dell’infezione” che il piano si troverà a dover contrastare, “nell’assoluto rispetto della dignità umana”.
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