(Adnkronos) – L’ipermutata Ba.2.87.1, la variante isolata in Sudafrica, è già sotto monitoraggio. In un aggiornamento del 2 febbraio, il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) ha classificato la nuova arrivata come variante da monitorare.
Scoperta in Sudafrica, fra metà settembre e metà novembre 2023, dallo stesso gruppo di scienziati che per primi hanno rilevato Omicron e identificata con la sigla Ba.2.87.1, presenta oltre 100 mutazioni di cui più di 30 nella proteina Spike. Secondo gli esperti che hanno cominciato a studiarla, è geneticamente distinta dai lignaggi Omicron attualmente circolanti (in particolare Ba.2.86 e JN.1). Il grado di trasmissibilità e la patogenicità sono ancora da valutare.
“Si tratta di un nuovo lignaggio di Sars-CoV-2 con più di 100 mutazioni dal Sud Africa” spiega Tulio de Oliveira, direttore del Centro per la risposta alle epidemia e l’innovazione alla Stellenbosch University, che l’ha identificata. “Questo è probabilmente il lignaggio più divergente identificato quest’anno” aggiunge. La variante è stata rilevata fra metà settembre e metà novembre 2023: “È geneticamente distinta dai lignaggi Omicron attualmente circolanti (in particolare BA.2.86 e JN.1) – scrive de Oliveira – e l’analisi iniziale suggerisce che probabilmente è emersa da Ba.2 o dal nodo basale di Omicron”.
Com’è nata? “L’ipotesi più plausibile, come nel caso di Ba.2.86, sarebbe un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione, in cui ha circolato non rilevata. Tuttavia, non possiamo escludere anche l’ipotesi di un serbatoio animale”. “Il grado di trasmissibilità e la patogenicità sono ancora sconosciute – prosegue de Oliveira -. Per determinare quanto sia diffuso questo nuovo lignaggio, il Sudafrica ha aumentato la sorveglianza genomica, e al momento ci sono pochissimi segnali che si stia diffondendo ampiamente e possa sostituire l’attuale variante dominante JN.1”. Ba.2.87.1 per ora non preoccupa.
In Sudafrica, dove è stata scoperta e circola ormai da un po’, i contagi restano bassi. Inoltre, “analisi preliminari indicano che Ba.2.87.1 è meno immunoevasiva rispetto a Jn.1. Deve produrre ulteriori mutazioni per restare competitiva”, rileva Raj Rajnarayanan, ricercatore e professore associato al Nyitcom all’università dell’Arkansas.
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