Si è ritenuto a lungo che fossero esenti dal contagio, poi si è scoperto il loro contributo nel contagiare degli anziani, col passare dei mesi, in corrispondenza con l’abbassamento dell’età del contagio, sono rimasti coinvolti anche loro: i bambini. Le domande su come reagiscano i bambini al Covid sono ancora tante ma, al momento, grazie allo studio condotto dall’Associazione Culturale Pediatri (Acp), iniziamo ad avere degli elementi, sappiamo, per esempio, come variano i sintomi.
Covid e bambini: lo studio
Lo studio ha coinvolto 34 pediatri di famiglia in diverse regioni che hanno osservato 1.947 bambini. Nello specifico:
- Veneto (10 pediatri, 10.283 bambini)
- Lombardia (8 pediatri, 7.390)
- Piemonte (6 pediatri, 5.967)
- Sicilia (4 pediatri, 3.675)
- Campania (2 pediatri, 1.827 bambini)
- Friuli Venezia Giulia (1 pediatra, 1.108 bambini)
- Puglia (1 pediatra, 1.050 bambini)
- Emilia-Romagna (1 pediatra, 990 bambini)
- Lazio (1 pediatra, 889 bambini).
A fronte di un’incidenza pari al 3,8 casi ogni 1.000 bambini in un mese, l’Emilia Romagna e il Veneto risultano le regioni più colpite. La differenza dipende, presumibilmente, da un diverso modo di gestire la malattia. Altro dato importante riguarda la linea di contagio. Molto spesso i bambini sono contagiati dai familiari.
Bambini: i sintomi del Covid variano a seconda dell’età
Quanto ai sintomi, iniziamo col dire che, rispetto agli ammalati adulti, la febbre e la tosse nei bambini che si ammalano di Covid sono meno importanti di quanto si pensasse finora. La febbre si è presentata nel 38,4% dei casi mentre la tosse nel 23,6%. Per il resto i sintomi del Covid si differenziano in base all’età. Al di sotto dei tre anni, il sintomo più comune è il raffreddore (37,2%). Al di sopra dei tre anni, il sintomo al quale bisogna fare attenzione è il mal di testa che rappresenta un vero campanello d’allarme. La sua incidenza è del 25,7%. Gli altri sintomi ricorrenti negli adulti come la diarrea e il vomito sono apparsi rispettivamente nell’8,7% e nel 3% dei casi. Lo studio ha confermato un altro dato importante che è quello dell’ospedalizzazione: solo l’1,5% dei bambini malati di Covid ha avuto necessità di un ricovero in ospedale. Dato che conferma la tendenza secondo la quale i bambini si ammalano meno gravemente degli adulti.
Bambini e vaccini anti Covid
Intanto la Food and Drug Administration ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino Pfizer ai bambini appartenenti alla fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni. La campagna vaccinale per i più piccoli negli Stati Uniti inizierà l’8 novembre. Lo scorso settembre, la casa farmaceutica aveva pubblicato i promettenti risultati delle sue sperimentazioni sui bambini al di sotto dei 12 anni, età alla quale era finora ferma la campagna vaccinale mondiale, e dopo i riscontri di rito, l’America ha deciso di allargare la platea vaccinabile. Analoghi riscontri sono attesi ora dall’European Medicine Agency per la somministrazione anche in Europa del vaccino ai bambini appartenenti a questa fascia d’età.
In copertina foto di Myriams-Fotos da Pixabay