Sono partiti da Amatrice con una scorta di guanciale Doc per giungere al porto di Civitavecchia da cui sono salpati per Tunisi. Quindi il trasferimento a Douz per iniziare il grande viaggio tra le sabbie del Sahara dove hanno raggiunto la vetta di Sif Es Souane dopo 4 giorni di fuoristrada estremo. Per festeggiare l’impresa hanno infine cucinato un inedito couscous all’Amatriciana.
L’intera spedizione è stata seguita dal regista Paolo Goglio e dal produttore cinetelevisivo Tarcisio Basso che hanno realizzato un film in stile docu-reality.
“È stata un’impresa perfettamente in linea con la nostra missione di comunicazione universale” illustra Paolo Goglio, presidente della Associazione Amore con il Mondo.
“Dopo aver raggiunto Sif Es Souane abbiamo cucinato il couscous all’amatriciana che rappresenta la fusione di due culture gastronomiche nazionali. Questo perché va vogliamo dare un segnale forte di integrazione e condivisione a livello mondiale“.
L’impresa nell’impresa
“Nel corso della spedizione abbiamo acquisito mezza giornata di ritardo per un imprevisto, ma poi grazie alla perizia e alla esperienza dei piloti abbiamo riguadagnato il tempo che abbiamo dedicato a prestare una importante azione di soccorso“.
Massimiliano Calanchini che capitanava il gruppo di Italiani alla guida di una Toyota Land Cruiser, racconta l’impresa nell’impresa capitata al gruppo di italiani: “Abbiamo visto casualmente un camion di soccorso in difficoltà: avevano recuperato un fuoristrada svizzero che aveva tentato invano di raggiungere Sif Es Souane, la duna più alta dell’Erg Orientale, ma a loro volta sono rimasti bloccati in una profonda buca tra le dune. Erano fermi da più di 2 giorni e avevano tentato senza successo di utilizzare le pale: la grande massa del camion rendeva i loro sforzi inutili e non erano neppure dotati di telefono satellitare. Ci avrebbero messo molti giorni e non avevano viveri a sufficienza“.
Incrociarsi nel deserto è un evento molto raro e questo conferisce un significato aggiunto al viaggio dei 6 fuoristradisti Italiani che stavano percorrendo la propria traccia nel Sahara. “Quando ho capito che c’era una situazione di grave difficoltà non abbiamo esitato un solo istante” racconta Calanchini. “Nel deserto aiutare chi è in difficoltà è un principio base, anche se questo può compromettere il raggiungimento del proprio obiettivo. Il problema era il peso complessivo di 17 tonnellate. Dopo aver fatto il calcolo valutativo delle masse in gioco abbiamo utilizzato in simultanea le nostre 3 macchine per sommare la forza di traino e siamo riusciti a liberare questo pachiderma dalla morsa della sabbia. La loro gioia e il loro sorriso sono stati la nostra migliore ricompensa“.
Il film e la serie televisiva
Paolo Goglio e Tarcisio Basso, registi della produzione televisiva che ha documentato l’impresa con immagini di straordinario impatto emotivo, le porteranno presto al grande pubblico: “Eravamo al settimo giorno di riprese cinetelevisive, con 6 telecamere di ultima generazione e stavamo recandoci a Douz per iniziare la risalita della Tunisia lungo il confine con l’Algeria. Sono terre molto remote, desertiche ma affascinanti. La popolazione è gentile e disponibile, vivono di poco ma sorridono sempre e non si lamentano mai. Questa è stata l’occasione di dimostrare concretamente quanto siano importanti l’unione e la solidarietà“.
Completavano il gruppo Italiano i giovani toscani Fabio Spinelli, alla guida di un moderno e confortevole Nissan Patrol e la coppia Liana Cioli & Gabriele Lazzerini alla guida di una storica Range Rover.
Le immagini del couscous all’amatriciana e del soccorso saranno integrate nella serie da cui sarà realizzato anche un film per i festival e le televisioni nazionali.