Ha preso il via la progettazione per il restauro a cura della Soprintendenza di Salerno e Avellino. La Villa romana di Minori (SA) ha a lungo sofferto di estrema carenza di fondi che potessero assicurarne le indispensabili manutenzioni periodiche.
Il restauro
Alla fine del 2020 è stato comunicato il conferimento, nell’ambito della programmazione dei fondi comunitari, di un finanziamento molto consistente (circa 5 milioni di euro) con il quale sarà possibile effettuare una serie di indagini approfondite mirate a risolvere le maggiori criticità della Villa, per poi procedere al primo stralcio di un restauro estensivo che darà al complesso monumentale una nuova vita.
Attraverso accordi intercorsi con università e centri di ricerca, primo fra tutti l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro del nostro Ministero, si opererà per il recupero degli apparati decorativi della Villa (stucchi, mosaici, intonaci dipinti) a partire da un primo intervento pilota che si cercherà di impostare come cantiere-scuola. Attualmente sono in itinere le fasi di progettazione ad opera del gruppo di lavoro dei funzionari di questa Soprintendenza, guidato dalla Soprintendente Francesca Casule.
La Villa Romana di Minori
La Villa Romana di Minori è il sito archeologico di una villa romana del I secolo d.c situata nel comune di Minori, in Campania.
Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Campania, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei. Nell’anno 2015 la villa e l’antiquarium sono stati visitati da 23.247 visitatori. Nell’anno 2019 la villa ha registrato 27.49 visitatori, confermandosi come il secondo museo più visitato della Provincia di Salerno.
Nel 2012 il 3dSign Studio ha ricostruito con un modello 3D quella che poteva essere l’architettura originale della Villa, grazie alle decorazioni degli attuali resti archeologici e la presumibile vicinanza al mare, oggi irrimediabilmente compromessa, che la villa aveva intorno al I secolo d.C. Lo stesso video è stato riutilizzato dal Mibact durante la campagna #iorestoacasa per promuovere il patrimonio culturale italiano durante il lockdown dovuta all’emergenza sanitaria COVID-19 del 2020. Il sito archeologico ha preso parte per diversi anni alle Giornate FAI d’Autunno e di Primavera.