“I consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle – senza bisogno di una legge – da soli si riducono da sempre lo stipendio”. Così Valeria Ciarambino, capogruppo del M5S spiega come il Movimento ha provveduto al taglio dei propri stipendi e alla rinuncia ai benefit.
“Noi non abbiamo bisogno delle lettere del presidente D’Amelio che invita a non assumere parenti negli staff, dopo aver approvato una delibera che afferma il contrario. Come M5S abbiamo già adottato un codice etico che rispettiamo, ad esempio abbiamo assunto il nostro staff attraverso bandi e selezione di curriculum. E soprattutto abbiamo già rinunciato a qualsiasi forma di benefit e ci siamo ridotti lo stipendio”.
Ciarambino evidenzia, dati alla mano che “l’indennità di carica di un consigliere regionale ammonta a 6.660 euro lordi”. “Noi di questo importo tratteniamo 5mila euro lordi he sono poco più di 3mila euro netti al mese, che è uno stipendio più che dignitoso”.
“Poi c’è il rimborso o meglio le spese per l’esercizio del mandato che deve servire ad esempio per pagare i trasporti, i collaboratori personali, e ammonta a 4.440 euro netti al mese – afferma – Di questa somma noi tratteniamo solo ciò che spendiamo e lo rendicontiamo”.
“Un altro capitolo è rappresentato dalle indennità di funzione legate agli incarichi che i consiglieri svolgono all’interno delle commissioni – fa sapere – Al capogruppo e al presidente di Commissione è garantita un’indennità lorda di 1.485€ mentre al vice presidente e al segretario è riconosciuta un’indennità pari a 1.215€ lordi al mese”.
“Insieme alle eccedenze dei nostri stipendi e delle spese per l’esercizio del mandato, noi consiglieri del M5S restituiamo anche tutte le indennità di funzione per iniziative con finalità sociali e di bene comune solo nei primi 4 mesi di mandato abbiamo già restituito oltre 105mila euro per una scuola alluvionata di Benevento, l’istituto Rampone, per riacquistare computer e ripristinare le attrezzature tecnologiche all’avanguardia dei laboratori invasi dal fango”.
“Se tutti i 50 consiglieri seguissero il nostro esempio, in una Legislatura cioè in 5 anni riusciremmo a risparmiare oltre 11 milioni di euro. Il calcolo è presto fatto: a fine ottobre noi 7 consiglieri del M5S abbiamo restituito complessivamente 105 mila euro e cioè 15mila euro a testa. Nello specifico abbiamo restituito ogni mese circa 3.750 euro. Moltiplicando questa cifra per 50, il numero degli eletti, avremmo ogni mese, un risparmio di 187.500 euro, in un anno 2milioni e 250 mila euro, in cinque anni, 11 milioni e 250 mila euro. Si ha una minima idea di quante cose si potrebbero fare con questa somma ? Soldi pubblici da restituire ai cittadini campani”.
“Alla stessa maniera noi del M5S abbiamo rinunciato anche ai benefit di cellulare e scheda. Pensiamo che lo stipendio da consigliere sia ampiamente sufficiente a pagarsi telefonate e smartphone – sottolinea – Rilanciamo la nostra proposta di legge ‘ Riduzione del trattamento indennitario dei consiglieri regionali e dei membri della Giunta regionale, nonché ulteriori misure finalizzate al contenimento dei costi del Consiglio regionale e della Giunta’ presentata il 2 settembre e che giace da mesi nei cassetti. Legge che estende i criteri oltre che ai consiglieri anche a presidente e giunta. Se vogliono dare un segnale vero, abbiano il coraggio di metterla in calendario e di farla arrivare in Commissione e in Consiglio regionale: risparmieremmo 11 milioni e 250 mila euro in 5 anni”.