Nell’ambito del processo elettorale in corso in Costa d’Avorio, l’Unione europea (UE), ribadisce il proprio impegno nei confronti dei principi di inclusione, libertà di espressione, trasparenza, rispetto dello Stato di diritto e di possibili meccanismi di osservazione indipendenti necessari per garantire un voto con risultati credibili e accettati da tutti.
L’UE deplora le violenze e gli scontri che hanno avuto luogo nelle ultime settimane, che hanno provocato diverse vittime, e invita le autorità a indagare sui responsabili. Chiede inoltre il rispetto delle libertà civili, compreso il diritto di ogni cittadino di manifestare pacificamente, nel quadro della legge, senza preoccuparsi, ed esprimere opinioni politiche senza essere arrestato o imprigionato.
Costa d’Avorio: garantire la trasparenza
L’UE prende atto della decisione del Consiglio costituzionale del 14 settembre sui candidati selezionati per le elezioni presidenziali. Anche se non è l’UE commentare su questo argomento, è responsabilità primaria delle autorità e delle istituzioni ivorriane competenti garantire un processo elettorale imparziale, trasparente, inclusivo ed equo, con il sostegno dei cittadini. Prende nota delle varie procedure aperte dinanzi alla Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli (CADHP) in relazione al processo elettorale e ribadisce il suo impegno per il rispetto della giustizia internazionale.
L’UE invita l’intera classe politica e la società civile, nonché le amministrazioni interessate, a impegnarsi in modo responsabile, costruttivo e pacifico e a garantire che questo processo elettorale possa consolidare in modo sostenibile la riconciliazione tra tutti gli ivoriani. Incoraggia inoltre le autorità a prendere l’iniziativa di contribuire a questo allentamento del clima politico.
In quanto partner storico della Costa d’Avorio, l’UE continuerà a sostenere il paese in questo processo, con tutte le parti interessate coinvolte. L’Unione Europea consolida, così, il suo impegno per il Continente africano. I Paesi africani sono da sempre al centro degli interessi dell’Unione Europea nella lotta alla civiltà e all’autodeterminazione dei popoli.