Un gruppo di amici accomunati da tante passioni, ma da una sopra tutte: quella per il teatro. Questo il motivo ispiratore di una compagnia di Sant’Arpino, in provincia di Caserta. Una compagnia nata con intento scherzoso, come sottolineato dal nome, ma che poi si è sempre meglio definita, acquistando quotidianamente una sua precisa personalità.
“Così per scherzo tra di noi” si compone di 15 ragazzi, che un giorno qualunque di dieci anni fa hanno deciso di mettersi alla prova, di darsi una possibilità. C’è chi si occupa dei copioni, chi della realizzazione delle scene, chi si dedica al montaggio, chi alla gestione dei biglietti. Il loro approccio propositivo e il grande entusiasmo che li ha contraddistinti sin dagli esordi ha voluto col tempo dar loro ragione.
L’impegno con cui allestiscono lo spettacolo, la cura nella produzione delle scenografie, l’attenzione ai dettagli sono tratti distintivi della personale visione teatrale di questa compagnia, che ad ogni occasione si propone di stupire e lasciare la propria impronta.
Abbiamo voluto coinvolgere in una breve intervista a più voci l’intero gruppo teatrale.
Come nasce la vostra Compagnia?
Dieci anni fa, un po’ per gioco, nello specifico come compagnia parrocchiale. Il tempo dedicato al teatro e la costanza ci ha poi premiati nel tempo. Ad oggi possiamo dire di avere un pubblico che risponde sempre in maniera positiva alle nostre performance.
Fino ad ora quali sono le commedie che avete portato in scena e dove?
Abbiamo sempre portato a teatro commedie di Gaetano e Olimpia Di Maio, debuttando al teatro Lendi di Sant’Arpino con “Nu bambeniello e tre San Giuseppe”. Si sono susseguite poi: “È asciut pazz o parrucchian”, “Arezzo 29”, “Il morto sta bene in salute”, “Donna Chiarina pronto soccorso”, “Mettimmece d’accordo e ce vattim”, “Gennaro Belvedere testimone cieco”, “14 o pittor e 22 a pazz”, “Mbriestema a mugliereta”, “Scarpe doppie e cerevell fine”. Ognuna di queste commedie è stata presentata prima al teatro Lendi, poi a Villa di Briano e a Casal di Principe, in un teatro confiscato alla camorra. Alcune sono state riproposte anche nelle feste di piazza a Succivo.
Per ogni commedia sono previste due serate, per un pubblico di circa 500 spettatori ogni volta. Il costo del biglietto è di 5 euro: il ricavato finale viene diviso equamente tra le spese varie per la realizzazione della commedia e la beneficenza.
Con quale frequenza vi esibite?
Mediamente proponiamo una commedia all’anno. Insieme scegliamo cosa mettere in scena. Ci riuniamo per mesi di sera, nonostante ognuno di noi abbia lavoro e famiglia. Leggiamo il copione, per poi personalizzarlo ciascuno a modo proprio, sì da renderlo commisurato allo stile personale. Poi arriva il giorno del debutto. Quest’anno festeggeremo con grande orgoglio il decennale.
AUGURI RAGAZZI E… AD MAIORA!