Forse non tutti sanno che, qualche giorno fa, si è celebrato il Social Media Day 2014. In numerose città del mondo il 30 giugno migliaia di persone si sono incontrate per celebrare, discutere e condividere la crescita dei social media e il notevole impatto che hanno avuto sulle nostre vite: dalle situazioni più comuni ai nuovi modi di tenersi informati.
Da Tel Aviv a Miami, da Melbourne a Londra, da Il Cairo a Panama. Gli eventi organizzati sono stati circa 500, per un totale di oltre 5mila persone. Gli interessati che non hanno potuto partecipare di persona hanno utilizzato l’hashtag #SMday, che in una sola giornata ha raccolto oltre 30mila tweets. A Brooklyn, l’evento organizzato dalla community di Mashable, uno dei più importanti siti al mondo per quanto riguarda i social media e ideatore stesso dell’evento, è stato uno dei più seguiti. Qui potete dare uno sguardo a quanto accaduto.
In questo video, Pete Cashmore, ideatore di Mashable, spiega in 47 secondi cos’è il Social Media Day. L’evento è nato nel 2010, dando luogo ad alcune centinaia di meetings in tutto il mondo. Oggi il Social Media Day sta diventando sempre più un riferimento per gli appassionati, superando, in soli quattro anni, il doppio degli eventi organizzati la prima volta. Quest’anno Mashable ha chiesto ai followers dell’evento di prendere parte ad un esperimento digitale, quello dell’hashtag #1Connection: mostrare come, grazie ai social network, possiamo incontrare persone con interessi simili ai nostri che altrimenti non avremmo mai incontrato. Migliaia di individui da ogni angolo del pianeta sono entrati in connessione tra loro. E’ vero, avete ragione: cosa c’è di nuovo? Nulla: è proprio ciò che ormai accade ogni giorno anche senza un esperimento simile.
In Italia la città che ha ospitato il Social Media Day 2014 è stata Milano. I partecipanti hanno illustrato alcune presentazioni sul tema, che potete trovare qui. Andateci piano, se pensate che si è discusso solo di like e tags. Nel corso dell’evento, infatti, sono state toccate tematiche legate ai social media in termini di nuove tendenze, opportunità, ma anche di inadeguatezze. Come ha evidenziato Alessandro Rimassa, Director of Management and Communication School at IED, il futuro riserva all’Italia circa 180mila posti di lavoro nel digitale ad una nazione che, tuttavia, non sembra avere tutte le persone necessarie. Troppi posti di lavoro? Un paradosso, considerando l’attuale situazione lavorativa, ma a giudicare dalle figure professionali ricercate sembrerebbe di sì.