Il Natale è una festività intrisa di simbolismo e tradizioni, come la stella di Natale, l’albero decorato e, in particolare, i suoi colori più iconici: il rosso e l’oro.
In molti cercano questi elementi quando si apprestano a decorare casa propria in vista dell’arrivo della festa, acquistando anche in negozi online come quello di Leroy Merlin tutto ciò che possa rimandare al calore di questo momento, come ad esempio il vischio, i festoni e il classico albero di Natale rosso e oro per un’atmosfera tradizionale.
Ma quanti realmente sanno cosa significano e perché si utilizzano certi simboli?
I colori del Natale: perché proprio rosso, oro e verde?
La scelta dei colori rosso, oro e verde per rappresentare il Natale è intrisa di significato e simbolismo, risalendo a tradizioni antiche che si sono evolute nel corso dei secoli.
Il rosso, ad esempio, era strettamente associato alla regalità e alla sovranità, come evidenziato dai mantelli, tappeti in velluto rosso e troni adornati di questo colore. Inoltre, era legato al ruolo del sacerdote e al concetto di sacrificio, elementi che trovano un profondo legame con la figura di Gesù, considerato “Sacerdote, Re e Profeta”.
Anche San Nicola da Bari, da cui discende la figura di Babbo Natale, indossava il rosso, collegando così il colore alla generosità e alla tradizione natalizia.
Il verde, d’altra parte, è fortemente associato all’albero di Natale, un simbolo centrale della festività in quanto, essendo un sempreverde, rappresenta speranza, amore, protezione e generosità.
Proprio sotto di esso, i regali appaiono magicamente, simboleggiando l’atto di donare e ricevere. Molte delle piante caratteristiche del Natale, come il vischio, l’agrifoglio e il pungitopo, sono verdi e rosse, contribuendo a rafforzare il legame tra questi colori e la stagione festiva.
Per quanto riguarda l’oro, simbolo di regalità e ricchezza, in questo periodo è in realtà un omaggio alla nascita di Gesù, sovrano di grande saggezza. Rappresenta la consapevolezza di sé, l’autostima e invita le persone a intraprendere un percorso di crescita interiore, guidandole verso un miglioramento e una maggiore autoconsapevolezza.
Perché si addobba l’albero di Natale?
L’usanza di addobbare l’albero di Natale ha radici profonde nella storia e nelle tradizioni di diverse culture. In particolare, l’origine di questo gesto si trova nella cultura celtica, dove gli alberi sempreverdi, come l’abete, erano considerati simboli di vita e onorati dai druidi, gli antichi sacerdoti celtici.
Prima dell’arrivo dell’inverno, gli abeti venivano infatti tagliati e adornati con nastri, fiaccole, campanelle e piccoli oggetti votivi, un gesto fatto per propiziarsi il favore degli spiriti e augurare prosperità.
Anche nei Romani troviamo qualcosa di simile, in quanto facevano doni di rametti di piante sempreverdi il primo giorno dell’anno come segno di buona fortuna. I Vichinghi, invece, veneravano l’abete rosso, credendolo portatore di poteri magici, e lo decoravano con frutti in attesa della primavera, simboleggiando la fertilità della terra.
La tradizione dell’albero di Natale come la conosciamo oggi ha invece una radice cristiana: l’abete è stato adottato come simbolo di Cristo e, nella notte della nascita di Gesù, l’albero rappresenta il luogo in cui l’umanità trova il perdono, rappresentando il giardino dell’Eden.
Inoltre, la forma triangolare dell’abete è vista come una rappresentazione della Santa Trinità.
La tradizione di decorare un albero come simbolo è perciò antica, ma quando è stato eretto il “primo albero di Natale”, identificato proprio come tale? Nonostante siano tante le città europee che cercano di prendersi questo primato, vantando di essere l’origine della tradizione, pare che invece si sia diffusa dalla Germania.
La Duchessa di Brieg trasformò infatti un angolo vuoto nel suo castello proprio in vista del Natale, piantando un abete in un vaso e portandolo in quella sala, dove poi lo decorò.
Com’è nato Babbo Natale?
Babbo Natale è uno dei simboli più iconici di questo periodo, ma come è nata la sua leggenda? Pare che le radici del simpatico omone che porta doni ai bambini si trovino in San Nicola, un amato santo del IV secolo festeggiato il 6 dicembre.
La leggenda narra che questo donò una dote a tre giovani povere, permettendo loro di sposarsi invece di cadere nella prostituzione. In un altro episodio, salvò tre fanciulli in pericolo che stavano per essere mangiati da una figlia in disgrazia. Queste storie di generosità e altruismo hanno reso San Nicola un’icona di benevolenza.
Nel corso del Medioevo, l’usanza di scambiarsi doni nel giorno a lui dedicato si è diffuso in Europa, in particolare nei Paesi Bassi, Germania, Austria e alcune regioni d’Italia.
Mentre il santo nel tempo ha perso il suo aspetto di vescovo cattolico nei paesi protestanti, questo ha comunque mantenuto il suo ruolo benefico sotto nomi come Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus.
La figura moderna di Babbo Natale, con la barba bianca e il sacco pieno di regali, è emersa in particolare negli Stati Uniti grazie a Clement C. Moore, autore di una poesia che lo descrisse in questo modo nel 1822.
Questa rappresentazione ebbe successo e, dagli anni Cinquanta, si diffuse infine anche in Europa, diventando Babbo Natale in Italia e sostituendo almeno nel nome il mito cristiano del generoso San Nicola di Bari.