Cosa si può mangiare quando si segue il digiuno intermittente? Iniziamo col dire che il digiuno intermittente non è una dieta ma uno stile di vita; uno strumento flessibile e pertanto facilmente adattabile alle proprie abitudini. Non comporta grossi sacrifici e condotto nel modo giusto, grazie al supporto di un medico, offre la possibilità di raggiungere ottimi risultati non solo di peso ma di salute in generale.
Cos’è il digiuno intermittente
Il digiuno intermittente è una pratica alimentare che divide il tempo in due momenti: il primo in cui si mangia, il secondo in cui non si ingerisce alcun cibo. Esistono diversi schemi orari che possono essere adottati in base alle proprie esigenze organizzative. Facciamo qualche esempio:
- 16/8: è lo schema di digiuno più utilizzato. Si mangia nella finestra di 8 ore e si digiuna in quella di 16. Per seguirlo basta saltare un pasto a scelta tra colazione e cena e consumare gli altri due pasti nell’arco di 8 ore.
- OMAD: è la sigla di One Meal A Day (un pasto al giorno). Si consuma un pasto al giorno in una finestra temporale che non supera le 5 ore.
- 5/2: passiamo dalle ore ai giorni. Questo schema, consigliato a chi ha già esperienza del digiuno, prevede che che, all’interno di una settimana, si mangi per 5 giorni e si digiuni completamente per 2.
- 4/3: riprende lo schema precedente in modo più serrato. Si mangia per 4 giorni a settimana e si digiuna per 3.
Esistono altri schemi di digiuno che prevedono l’astinenza dal cibo per intere settimane fino ad arrivare a un mese.
Quali benefici per l’organismo
Il “segreto” del successo per il digiuno sta nell’autofagia. L’autofagia è un meccanismo fisiologico che consente al nostro organismo di eliminare e riciclare parti delle cellule danneggiate o malfunzionanti. Questo meccanismo è particolarmente stimolato da alcuni fattori di stress tra cui la fame. Quando il meccanismo si interrompe allora sopraggiungono invecchiamento precoce e malattie di tipo cronico-degenerativo.
Negli ultimi anni, il digiuno intermittente si sta rivelando particolarmente utile come protocollo alimentare per contrastare malattie quali il diabete di tipo 2, malattie autoimmuni, sindrome metabolica. E’ ampiamente utilizzato anche in ambito oncologico.
Vale la pena sottolineare che il digiuno alimentare, soprattutto le varianti più impegnative, va praticato sotto stretto controllo medico.
Cosa mangiare con il digiuno intermittente
Che tipo di alimentazione seguire quando si pratica il digiuno intermittente? Durante le ore di digiuno è possibile assumere acqua, tisane e infusi senza zucchero, caffè e te senza zucchero.
Nella finestra alimentare, invece, si può mangiare liberamente. Ciò non significa che bisogna ingozzarsi. Se si hanno importanti obiettivi di peso da raggiungere può essere utile seguire un regime alimentare equilibrato, privilegiando frutta, verdura, proteine nobili, cereali non raffinati.
Una delle combinazioni più seguite è digiuno 16/8 e dieta chetogenica. Anche in questo caso, lo ribadiamo, è bene affidarsi a un medico esperto in nutrizione che saprà calcolare giusti abbinamenti e quantità. Gli esperti, infatti, consigliano di mangiare un po’ in più nelle ore concesse.