L’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) è nato nel 2010, a seguito di un incontro tra l’allora prefetto di polizia Antonio Mangnelli e una delegazione di associazioni LGBT.
Queste ultime chiedevano un aiuto alle forze di polizia a causa delle numerose aggressioni ai danni di membri della comunità che si stavano verificando molto frequentemente in quel periodo. L’OSCAD è nato da questo appello, a seguito dell’aver preso atto di una situazione di carenza di prevenzione e contrasto rispetto ai reati e crimini di odio.
Obiettivi dell’OSCAD
L’obiettivo principale dell’OSCAD è quello di contrastare l’under-reporting, ovvero la mancata denuncia, e favorire l’emersione del fenomeno degli hate crimes.
L’OSCAD ha una email alla quale tutti possono scrivere, dalle istituzioni al mondo associazionismo, dalle vittime di discriminazione ai testimoni di discriminazione.
La peculiarità di questo strumento è che le vittime possono scrivere anche in forma anonima.
Uno strumento speciale contro le discriminazioni
Nel nostro ordinamento non esiste denuncia in forma anonima e da questo punto di vista L’Oscad è uno strumento speciale. Strumento che vuole affrontare nello specifico le cause che possono portare all’under reporting, spesso dovuto alla paura di denunciare, e alla mancanza di fiducia nelle forze dell’ordine.
Una peruliarità dell’Oscad è che può funzionare da ponte rispetto alle associazioni, raccogliento le segnalazioni di chi si sente vittima di discriminazione e crimini di odio.
Appena l’associazione segnala un hate crimes, l’Oscad può contattare l’ufficio territoriale di competenza. Questo affinché si predisponga un ambimente accogliente per favorire la vittima alla denuncia del fatto.
In quest’ambito è importante che operino agenti di polizia informati sul tema dei crimini di odio contro l’omosessualità e l’identità di genere.
Oscad raccoglie annualmente dati relativi a reati di matrice discriminatoria, etnica, razziale, religiosi, e in base all’orientamento sessuale o identità di genere.
Il monitoraggio dei dati
Questi dati vengono elaborati anche dal database ufficiale delle forze di polizia. I dati raccolti da Oscad non hanno copertura normativa quindi non sono ufficiali ma solo statistici. Però permettono di far uscire dal cono d’ombra reati di matrice omotransfobica.
Durante gli anni il percorso di monitoraggio dell’Osservatorio si è affinato, portando ad avere una fotografia sempre più realistica della società. Contribuendo alla consapevolezza e prontezza sul fenomeno volte ad attuare politiche di prevenzione e contrasto sul problema.
Oscad inoltre organizza corsi di formazione e sensibilizzazione per gli operatori di polizia su questo fenomeno. Oltre all’under reporting Oscad vuole contrastare anche il problema dell’under recording.
Ovvero quei casi in cui la polizia non è formata per riconoscere un reato di pregiudizio e quindi non viene registrato come tale.