In Italia dopo lo scoppio della Pandemia è aumentato il desiderio di formazione. Migliaia di persone hanno scelto di seguire dei corsi per acquisire nuove competenze, forse in risposta ai mutamenti del mercato del lavoro o alla necessità di trovare/cambiare occupazione, forse, semplicemente, per voler proseguire un percorso di crescita personale e professionale.
Questo è quanto emerge dallo studio di Semrush, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online, che ha analizzato il traffico dei principali portali di formazione online, constatando una crescita media del 329% rispetto ai dati del 2019.
A registrare l’incremento maggiore è stato Domestika.org, il portale di corsi per menti creative, con una crescita del 2.742%. Il mese in cui è stato registrato il più alto flusso di utenti è stato maggio 2021, con quasi 175 mila accessi. Il sito di Domestika è disponibile anche in italiano e propone corsi in varie lingue, con sottotitoli che traducono quanto detto in diverse lingue, italiano incluso. Attualmente, la community online collegata al sito ospita oltre 5 milioni di utenti da ogni parte del mondo.
Al secondo posto per crescita di traffico online si posiziona 24orebs.com, la business school de Il Sole 24 Ore, che rispetto al 2019 segna un miglioramento dell’853%. Per la piattaforma italiana, il mese che ha registrato la popolarità maggiore, e, quindi, il più alto numero di digitazioni sui motori di ricerca è stato marzo 2021 con quasi 307 mila utenti interessati. Posto d’onore sul podio per Coursera.org, piattaforma internazionale di corsi, molti dei quali tenuti da docenti di prestigiose università di tutto il mondo. L’incremento per la piattaforma rispetto al 2019 è stato 283%, e il mese con i dati più alti aprile 2021, con 554 mila utenti.
“Secondo il sociologo e giornalista canadese Malcolm Gladwell, si può diventare esperti in qualcosa solo dopo 10 mila ore di esercizio o 10 anni. Ma i giovani che si affacciano al mondo del lavoro possono davvero aspettare tutto questo tempo per costruire una carriera solida e soddisfacente? Non credo. – Commenta Eugene Levin, Chief Strategy Officer di Semrush – Seguire quanti più corsi possibile, cercare nel frattempo di lavorare per mettere in pratica ciò che si impara è sicuramente la strada giusta per accelerare i tempi. Per alcuni, poi, vedere la giovane età del candidato o dell’imprenditore potrà essere un qualcosa di negativo, ma basterà dimostrare di avere talento, conoscenza ed esperienza, indipendentemente dall’età. Perché rifiutare qualcuno, quando ha le carte in regola per svolgere il compito? Personalmente, non credo nel conteggio delle ore di Gladwell e vivo secondo il mantra ‘Se sei la persona più intelligente nella stanza, sei nella stanza sbagliata’. Cercate sempre nuove stanze in cui potete imparare qualcosa di nuovo”.
Per quanto riguarda l’identikit dello studente di corsi online, infatti, nella maggior parte dei casi si tratta di under 35, che hanno buona dimestichezza con il digitale e le piattaforme di streaming. Per il 100% dei siti i giovani sono la categoria più numerosa, spesso rappresentando circa i 2/3 del totale. Per il 54% la fascia d’età più numerosa è quella tra i 25 e i 34 anni, mentre meno del restante 46% è composto da studenti giovanissimi, tra i 18 e i 24 anni.
A sorpresa, i maschi sembrano essere più numerosi, smentendo l’idea che siano meno studiosi delle colleghe donne (anche se, per quanto riguarda le immatricolazioni agli atenei fisici, le ragazze continuano ad essere più numerose, rappresentando il 65,7% dei nuovi iscritti all’ultimo anno accademico, dati Censis). Per quanto concerne la formazione online, invece, assistiamo ad un sorpasso maschile, sebbene le percentuali siano quasi equivalenti. In media, infatti, i ragazzi sono il 54%. Il portale che fa registrare il maggior divario di genere è Udemy.com, dove le donne rappresentano ora appena il 27%.