L’Italia si conferma ancora una volta al 42° posto nella classifica globale dell’Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2023, stilata da Transparency International. Il punteggio del nostro Paese è di 56, lo stesso dello scorso anno e del 2021, ben tre punti in più rispetto al 2020.
Cos’è la classifica che indica la percezione della corruzione nel mondo?
La classifica, che valuta la percezione della corruzione in 180 Paesi del mondo, è basata su sondaggi e valutazioni di esperti. Un punteggio di 0 indica un Paese fortemente corrotto, mentre un punteggio di 100 indica un Paese completamente pulito.
L’Italia si colloca quindi al 17° posto tra i Paesi dell’Unione Europea, con un punteggio leggermente inferiore alla media europea di 57. I Paesi più virtuosi sono la Danimarca, con un punteggio di 90, seguita da Finlandia e Svezia con 88 punti. In coda alla classifica troviamo Somalia, Venezuela e Siria con 13 punti.
Osservazioni sulla posizione dell’Italia
Il risultato dell’Italia è stato commentato positivamente da Transparency International Italia, che ha sottolineato come il consolidamento del punteggio del nostro Paese conferma la sua posizione tra i Paesi europei più impegnati sul fronte della trasparenza e del contrasto alla corruzione.
Tuttavia, l’organizzazione ha anche evidenziato che “c’è ancora molto da fare per ridurre la corruzione in Italia”. In particolare, Transparency International ha invitato il governo a concentrarsi su alcuni ambiti specifici, come la trasparenza del sistema politico, la lotta alla criminalità organizzata e l’efficienza della giustizia.
Tra i fattori che potrebbero contribuire a migliorare la posizione dell’Italia nella classifica CPI ci sono:
- Un’azione più decisa da parte della magistratura e delle forze dell’ordine nel contrasto alla corruzione.
- Una maggiore trasparenza e accountability del sistema politico.
- Una riforma del sistema giudiziario, per renderlo più efficiente e veloce.
Il miglioramento della percezione della corruzione in Italia sarebbe un passo importante per rafforzare la democrazia e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
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