L’Italia è al 51esimo posto nella classifica della corruzione nel mondo. Lo ha reso noto l’ultimo report stilato da Transparency International che ha assegnato al Belpaese 53 punti. Dal 2012 in materia di corruzione l’Italia ha fatto grandi progressi ma su di lei pesano, tra l’altro, le mancate leggi sul conflitto d’interesse, i provvedimenti dell’ultima finanziaria riguardo i dirigenti pubblici e soprattutto la criminalità organizzata che detiene il primato della corruzione in Italia.
La classifica della corruzione nel mondo: i parametri di riferimento
Il punteggio dato all’Italia sulla corruzione risponde all’Indice di Percezione della Corruzione (Corruption Perceptions Index CPI) ideato da Transparency International. Un indicatore che va da 0 a 100 dove 0 è un Paese altamente corrotto e 100 è un Paese senza corruzione. L’indice viene calcolato incrociando diversi parametri: le denunce di corruzione, la burocrazia, leggi efficaci sul conflitto d’interessi, la capacità di perseguire i colpevoli e tutelare chi denuncia, giornalisti compresi. Ogni anno l’organizzazione non governativa, che ha nella sua mission la lotta alla corruzione, pubblica un report globale sul livello di corruzione percepita nei diversi Paesi. Grazie a una nuova metodologia inaugurata nel 2012, è possibile comparare i risultati di anno in anno.
Il quadro della corruzione in Italia
Secondo il report stilato da Transparency International, l’Italia si colloca al 51esimo posto della classifica con un punteggio di 53/100. Dal 2012, in cui si era classificata al 72esimo posto, l’Italia ne ha fatti di passi in avanti grazie, ad esempio, alla Legge Severino sulla corruzione e all’istituzione dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione). Quest’anno, il salto di un unico posto mette in evidenza le criticità del nostro Paese in materia di corruzione: la mancata regolamentazione del lobbyng e del conflitto di interesse (quest’ultima legge si attende da anni); l’abolizione degli obblighi di comunicazione dei redditi e dei patrimoni dei dirigenti pubblici approvata nell’ultima finanziaria; la mancanza di un efficace codice degli appalti, terreno sul quale si svolge il grosso della partita. Il motivo principale resta, tuttavia, la criminalità organizzata che utilizza la corruzione per i suoi affari più grandi. L’ultimo rapporto della Dia illustra la capacità delle mafie di inserirsi nel tessuto sociale ed economico del Paese da Nord a Sud in svariati settori.
La classifica della corruzione del mondo
Se in materia di corruzione l’Italia è al 51esimo posto, in Europa ci sono Paesi fissati su gradini ben più bassi come Bulgaria, Romania e Ungheria che sono gli ultimi del continente. A livello globale invece, i fanalini di cosa sono Somalia e Sud Sudan. Quali sono i Paesi che svettano in cima? Danimarca, Nuova Zelanda, come già accaduto lo scorso anno, e ancora Finlandia e Svezia. Rispetto al report precedente il Canada perde quattro posizioni, 3 Francia e Regno Unito mentre guadagnano rispettivamente 4 e 3 gradini Spagna e Grecia.