“Corpus domini” a Milano
Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima è la mostra presentata al Palazzo Reale di Milano e visibile fino al 30 gennaio 2022. Ancora poche settimane quindi per apprezzare questa straordinaria mostra di arte contemporanea che raccoglie ben 111 opere di 34 artisti di fama internazionale. L’obiettivo dell’esposizione, curata da Francesca Alfano Miglietti, è quella di raccontare la molteplicità della rappresentazione dell’essere umano.
In circa mille metri quadrati di superficie, il visitatore si relazione con opere sconcertanti, forti, originali e drammatiche. I lavori esposti in mostra comprendono installazioni, sculture, fotografie, video, disegni e dipinti, tecniche disparate che narrano le vicende umane, personali, sociali e politiche dell’individuo.
Il viaggio che attende il visitatore è un percorso nel linguaggio estetico che parte dagli anni Settanta e arriva fino ad oggi. I corpi “vivi” della Body Art si confrontano con opere dell’Iperrealismo ma anche con lavori contemporanei che svuotano i corpi, lasciando piramidi di abiti a ricordare il tragico destino di chi non c’è più oppure vestiti accumulati per sottolineare identità perdute così come il vizio moderno di accumulare compulsivamente, danneggiando irrimediabilmente l’ecosistema.
La visione della mostra vuole portare lo spettatore a riflettere sulla crisi dell’esistenza umana alterata da una cultura che promuove corpi finti, che in questa mostra si alternano agli oggetti e alle voci di individui anonimi o dimenticati.
L’essere umano viene evocato attraverso i suoi abiti, oggetti del suo lavoro o del suo essere nomade, così come i frammenti corporei, e la sua mutazione, che rispecchiano le mutevoli condizioni sociali del mondo contemporaneo.
Artisti in mostra
Tra gli artisti in mostra ricordiamo AES+F, Janine Antoni, Yael Bartana, Zharko Basheski, Joseph Beuys, Christian Boltanski, Vlassis Caniaris, Chen Zhen, John DeAndrea, Gino de Dominicis, Carole A. Feuerman, Franko B, Robert Gober, Antony Gormley, Duane Hanson, Alfredo Jaar, Kimsooja, Joseph Kosuth, Charles LeDray, Robert Longo, Urs Lüthi, Ibrahim Mahama, Fabio Mauri, Oscar Muñoz, Gina Pane, Marc Quinn, Carol Rama, Michal Rovner, Andres Serrano, Chiharu Shiota, Marc Sijan, Dayanita Singh, Sun Yuan & Peng Yu, Gavin Turk.
Inoltre, sottolineiamo che tra i lavori in mostra ci sono trenta opere mai viste in Italia. Parliamo dei contributi di Janine Antoni, Zharko Basheski, Christian Boltanski, John DeAndrea, Charles LeDray, Andres Serrano, Chiharu Shiota, Marc Sijan, Gavin Turk;
Tra gli artisti italiani al “Corpus domini” a Milano, ricordiamo Gino de Dominicis (1947 –1998) con la sua Risata continua – D’Io (1971), la registrazione audio di una risata contagiosa che rimbomba per le stanze della mostra; Carol Rama (Torino, Italia, 1918-2015) che ha esposto con tre opere tra cui Appassionata,1940 un disegno provocatorio che “gioca” sul corpo della donna, ribaltandone lo stereotipo di donna perfetta e abile; Fabio Mauri (Roma, Italia, 1926-2009), che ha partecipato con due opere tra cui il Muro Occidentale o del Pianto (1993), una serie di valige in cuoio, emblema della divisione del mondo e degli esodi; FRANKO B (Milano, Italia, 1960) con otto lavori tra cui Unloved (bambino sulla spiaggia)”, 2018 che mostra un bambino senza arti su un carrello operatorio.
Sala Lea Vergine
“Corpus domini” al Palazzo Reale di Milano è un grande progetto all’avanguardia che raccoglie testimonianze artistiche di fine Novecento e inizio Duemila quali Iperrealismo e Body Art, forma espressiva cara alla storica dell’arte e saggista Lea Vergine. A quest’ultima, al suo lavoro e alla sua vita è dedicata una parte della mostra, un omaggio alla sua recente scomparsa.
Nella sala, allestita in collaborazione con l’Archivio Lea Vergine, sono visibili fotografie, libri e documenti che ripercorrono la vita e i lavori di Lea Vergine, napoletana e appassionata di Body Art. Nel 1974 ha pubblicato “Il corpo come linguaggio. Body art e storie simili “ (Prearo editore), ha collaborato con diversi quotidiani italiani (tra cui il Manifesto e il Corriere della Sera), ha organizzato numerose mostre e ha pubblicato diversi saggi sull’arte contemporanea.