La ricerca scientifica per contrastare il Covid-19. Tanti gli stati che, all’interno dell’emergenza Coronavirus, stanno cercando un vaccino o stanno sperimentando gli effetti di farmaci sui malati per capire al meglio la soluzione migliore. All’interno di queste sperimentazioni possiamo trovare esempi positivi (come quello della collaborazione tra gli ospedali Pascale e Cotugno di Napoli) mentre altri stanno trovando grosse critiche e perplessità da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del farmaco).
Coronavirus: il caso AVIGAN
Le regioni Lombardia e Veneto (due tra le regioni più colpite dal virus) si sono rese protagonista di un vero e proprio botta e risposto con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). I presidenti Zaia e Fontana nelle scorse giornate avevano annunciato l’inizio della sperimentazione di un farmaco giapponese, il Avigan (Favipiravir).
“Avete visto in televisione il video di un farmaco giapponese, il Favipiravir. Vi informo che Aifa, l’Agenzia Italiana per il Farmaco, ha dato l’ok alla sperimentazione”, queste le parole del presidente leghista della Regione Veneto. L’AIFA, però, in un comunicato ha in realtà espresso le sue perplessità sull’utilizzo di questo farmaco giapponese usato in realtà come contro l’influenza.
“Ad oggi non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco Favipiravir nel trattamento della malattia da Covid-19. Favipiravir è un antivirale autorizzato in Giappone dal marzo 2014 per il trattamento di forme di influenza causate da virus influenzali nuovi o riemergenti e il suo utilizzo è limitato ai casi in cui gli altri antivirali sono inefficaci. Il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli Usa”, un comunicato che sottolinea come non ci sia nessuna evidenza scientifica sull’utilità del farmaco nei casi di Coronavirus.
Coronavirus tra vaccino e la sperimentazione del Tocilizumab
L’AIFA, però, non è impegnato nella situazione Favipiravir ma ora guarda con grande attenzione l’inizio ufficiale della sperimentazione del farmaco anti artrite Tocilizumab. Il farmaco ha fatto registrare miglioramenti importanti nei pazienti a cui è stato somministrato per la prima volta in Italia a Napoli e prima ancora solo in Cina. Lo studio, che partirà questo giovedì, è promosso dall’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e l’Irccs di Reggio Emilia, e con la Commissione Tecnico Scientifica di Aifa.