In questi giorni di quarantena fare la spesa è diventata una cosa complessa: lunghe file ai punti vendita, attenzione alle distanze di sicurezza, operazioni di pulizia delle confezioni prima di riporle negli scaffali. Per non parlare dell’assortimento dei prodotti: in alcuni giorni è stato davvero problematica la reperibilità di lievito, farina, tonno in scatola, pomodoro in bottiglia, pasta. Scelte dettate semplicemente dalla paura o ci sono altri risvolti?
Le corse ai supermercati
Gli annunci fatti dal Governo in merito alle misure restrittive d’obbligo in questo periodo di pandemia hanno provocato ogni volta un assalto ai supermercati a tutte le ore del giorno e della notte. La corsa alla spesa ricorda un po’ i criteri di approvvigionamento dei nostri nonni in tempi di guerra: farina, olio, pasta, conserve di pomodoro. Cibi che rappresentavano la base della loro alimentazione affidata spesso a una figura presente in casa. Oggi con l’evoluzione di certi schemi sociali hanno trovato tanto mercato cibi già pronti all’uso e semipronti. Verdure già lavate da buttare direttamente in pentola. Insalate in busta semplicemente da condire. Il banco surgelati poi offre il repertorio più ampio di tutti. Pochi minuti di micronde e tutti a tavola. Eppure a mancare sugli scaffali dei supermercati sono soprattutto lievito e farina.
Perché non si trova il lievito col Coronavirus?
Come stanno cambiando, allora, le nostre abitudini alimentari in queste settimane di quarantena? Chi in questi giorni non deve recarsi al suo posto di lavoro ha ritrovato un tempo nell’arco delle giornate che non era più abituato a riempire. Un tempo che, salvo svolgere i propri compiti lavorativi, prendersi cura dei propri cari e sbrigare le semplici faccende domestiche, può essere impiegato portando a termine commissioni in calendario da illo tempore o praticando un hobby. Molti italiani, in questo periodo, hanno riscoperto la loro voglia di cucina. Voglia di rispolverare vecchi cavalli di battaglia, voglia di sperimentare nuove ricette. Risultato? La pizza è il piatto più gettonato, almeno all’inizio. Il rito del weekend, semplice da fare, che dà sempre tanta soddisfazione. Come le brioches rustiche che permettono di sbizzarrirsi con appetitose varianti. La mancanza di lievito ha fatto così notizia sui social che si sono moltiplicati i post di addetti ai lavori su come fare il lievito madre in casa. La procedura, infatti, richiede più giorni e questo sembra il periodo giusto per cimentarsi.
Alla scoperta di una nuova strada
L’aneddoto del lievito la dice lunga su certe abitudini che abbiamo consolidato ma che non è detto siano le più funzionali per noi. Sui ritmi di vita che abbiamo, sulle corse a volte inutili che facciamo, su quello che ci perdiamo. Nel suo saggio “L’arte della vita” Zygmut Bauman dice che la soddisfazione che si prova per un lavoro ben fatto, nel fare la differenza con le proprie azioni, stimola il piacere dell’attaccamento, che è il piacere dei piaceri. Il piacere che viene da un tempo riempito dalle cure. Che un piccolo cubetto grigio possa aprirci la strada della felicità?