E’ passato, oramai, un mese dall’inizio dell’epidemia del Coronavirus in Cina. Sono centinaia le persone contagiate e le vittime hanno raggiunto e superasto le 80 unità. Il Coronavirus in Italia, però, è stato preso subito sul serio e le contromisure sono scattate all’instante.
Il Coronavirus, nascita
31 Dicembre 2019, governo e autorità sanitarie rendono noto la presenza di un focolaio di sindrome febbrile tra gli abitanti di Wuhan, città di circa 11 milioni di abitanti situata nella provincia di Hubei, nella Cina Centro-meridionale. Dopo attente ed approfondite analisi, “l’epicentro” è stato trovato all’interno del mercato della carne e del pesce locale.
Dopo il lancio dell’allarme, il governo cinese ha subito isolato l’intera città e la ambasciate evacuate. Altro provvedimento è stato il divieto assoluto di allevare, macellare e consumare cibo da animali selvatici visto che questi ultimi sono stati la causa primaria del contagio.
Coronavirus: l’Italia e le misure anticontagio
In Europa, abbiamo pochi casi di contagi ufficialmente riconosciuti. Coronavirus e Italia non vogliono conoscersi e per prevenire questo problema samitario, il nostro paese sta attuando tutte le procedure possibili per proteggersi al meglio.
Il primo provvedimento è stato quello di fermare il pericolo di contagio più “evidente”. Parliamo del Boeing 787 atterrato giovedì mattina da Fiumicino proveniente da Wuhan. Il Ministero della Salute ha organizzato, per tutti i 220 passeggeri, in gran maggioranza cinese ma tra loro c’era anche qualche italiano, uno screening, controlli rigorosi sulle condizioni di salute. Nessuno aveva i sintomi (solo tre cittadini cinesi sono stati portati allo Spallanzani, ma è stato dimostrato che non erano portatori del virus).
I 220 cittadini, quindi, hanno proseguito il loro viaggio e sono stati tutti schedati, al ministero della Salute conoscono tutti i loro spostamenti.